Due ore di discussione terminate con 12 richieste di condanna, tra le quali quelle a carico di Salvatore Cicu, europarlamentare di Forza Italia, Luciano Taccori, ex sindaco di Sestu, e Paolo Cau, ex consigliere forzista.

Oggi a Cagliari il pm Emanuele Secci ha chiuso la requisitoria nel processo su un presunto riciclaggio di soldi della camorra nella compravendita di un terreno a Villasimius sollecitando 5 anni per Cicu, Taccori e Cau; 8 anni per gli imprenditori Bartolomeo Piccolo, Alessandro Falco, Antonino Di Martino, Nicola Fontana; 6 anni per Rosa Garofalo, Gilda Piccolo, Angela Miccio, Luisa Di Martino e Alessandra Coronella; la prescrizione per l'ex consigliere regionale campano Luciano Passariello, Salvatore Venturino e Rosa Fontana.

Per Cicu in subordine il pm ha chiesto il non luogo a procedere per la prescrizione del reato, che interverrà tra pochi giorni.

Gli avvocati difensori cominceranno a parlare il 5 marzo.

A Cicu, Taccori e Cau non è contestata l'aggravante del riciclaggio mafioso.

L'inchiesta affidata al Gico della Finanza ruota attorno alla costruzione di un hotel a Villasimius: tra il maggio e il settembre del 2003 una cordata campana aveva acquistato dalla società "Turicost" di Sestu - di cui Cicu, per l'accusa, sarebbe stato socio occulto - le aree su cui costruire un resort di lusso per un milione di euro, 400mila dei quali non sarebbero stati dichiarati.

Una parte della somma, 270mila euro, secondo il pm, sarebbe stata consegnata in contanti dal boss camorrista Gennaro Chierchia. Nell'ottobre 2014 il gip aveva sequestrato tra Sardegna e Campania 7 aziende, 40 fabbricati, 8 terreni, quote societarie per 400mila euro e conti correnti.
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