Lo scopo era duplice: protestare contro la produzione ed esportazione di missili da parte della Rwm Italia, la contestata fabbrica bellica con sede a Domusnovas, e cercare un contatto con il presidente della Regione con la speranza che lo stesso Pigliaru si esprimesse per la prima volta in merito alle attività della Rwm Italia.

Preso atto, com'era prevedibile, dell'impossibilità di trovare un dialogo (il presidente non era in sede e nessun'altro ha dato disponibità a parlare con i manifestanti) gli attivisti, una settantina, radunatisi questa mattina davanti al palazzo del Consiglio Regionale, hanno dato vita ad una rumorosa conferenza stampa esponendo inoltre varie foto, a dir poco crude, inviate loro da un medico yemenita a testimonianza delle atroci conseguenze causate dallo sganciamento di missili sulla popolazione civile dello Yemen.

Tra i presenti anche l'Associazione nazionale Vittime Civili di Guerra
Tra i presenti anche l'Associazione nazionale Vittime Civili di Guerra
Tra i presenti anche l'Associazione nazionale Vittime Civili di Guerra

Non si sono risparmiati, brandendo il microfono a turno quasi fosse una clava, i vari esponenti di Sardegna Pulita, Adiquas Nuraxi Figus, Comitato Permamente No Discarica Capoterra, Social Forum, Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, Carlofortini Preoccupati, No Centrale Biomasse e del sindacato Usb (l'unico presente).

"Sulla Rwm - ha detto Angelo Cremone, Sardegna Pulita - si sono espressi tutti, dal Papa all'Onu e al Parlamento Europeo passando per stampa, tv e associazioni di varie Nazioni. Non è accettabile che l'unico a non prendere posizione sia la massima carica Istituzionale della regione in cui ha sede la fabbrica di bombe".

Rivolte virtualmente a Pigliaru una serie di domande provocatorie: "Il Presidente sa dell'esistenza dell'Rwm? Ci dice cosa ne pensa e se ha considerato l'ipotesi della riconversione?".

Nell'occasione sono state annunciate anche le prossime strategie di sensibilizzazione: "Saremo l'ombra del Presidente Pigliaru - rimarca Cremone, - lo seguiremo in ogni occasione per ottenere finalmente una risposta ai quesiti posti oggi. Sui nostri social segnaleremo volta per volta il tempo trascorso senza che il Presidente si sia espresso sull'argomento. Il tempo dei silenzi è scaduto".
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