Sei anni di carcere per violenza sessuale nei confronti della zia. È la condanna inflitta dalla giudice del Tribunale, Lucia Perra, al termine del processo con rito abbreviato nei confronti di un cinquantenne cagliaritano accusato di aver raggirato e violentato la parente,  molto devota e in quel momento con una profonda fragilità psichica.

L’imputato avrebbe creato un profilo facebook falso, fingendosi un dipendente del Vaticano molto vicino al Papa, riuscendo così a carpire la fiducia della donna, quasi sessantenne.

Il misterioso dipendente della Santa Sede l’avrebbe poi convinta ad avere rapporti sessuali col nipote, come una sorta di rituale per poter sperare di sposarsi con quello che era diventato una sorta di partner virtuale. Nel 2020 la vittima aveva raccontato tutto ad una sorella ed era scattata la denuncia.

La donna era assistita dall’avvocato Fausto Argiolas, mentre il difensore dell’imputato, Davide Mascia, ha già annunciato ricorso in appello. 

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