Dovrebbe arrivare in giornata la nuova ordinanza della Regione Sardegna per inasprire i controlli in ingresso nell'Isola, unica regione bianca d'Italia, ed evitare l'assalto alle seconde case.

A partire dall'8 marzo si può entrare in Sardegna solo con un certificato di avvenuta vaccinazione anti-Covid o di negatività al tampone, oppure sottoponendosi a un test rapido dopo lo sbarco.

Ma potrebbe non bastare: secondo le norme nazionali, sono consentiti gli spostamenti dalle Regioni rosse alle zone bianche di migliaia di proprietari di seconde case non residenti. Un fenomeno che da qui a Pasqua potrebbe mettere a rischio l'andamento epidemiologico del Covid nell'Isola.

Il governatore Christian Solinas sta quindi predisponendo un'ulteriore stretta che dovrebbe prevedere l'operatività di tutte le forze in capo alla Regione, dai forestali ai barracelli. Dovrebbero entrare in campo anche tutte le forze dell'ordine, come emerge dai ripetuti contatti che la Regione ha avuto in questi giorni con le Prefetture.

L'OPPOSIZIONE - Anche se ieri sera è mancato l'accordo di un ordine del giorno unitario per chiedere al Governo di inasprire i controlli negli scali di partenza sui quali la Regione sarda non ha alcuna competenza, le opposizioni continuano a chiedere di accelerare sui provvedimenti per impedire gli spostamenti verso l'Isola dalle zone rosse, sul modello di quelli già adottati da Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige.

"Non si capisce perché il governatore non l'abbia già fatto - scrivono in una nota i consiglieri del M5s - a questo punto ci poniamo alcune domande: quali interessi guidano le scelte politiche della maggioranza? Perché impedire l'arrivo nelle seconde case in questo delicatissimo momento risulta così scomodo al presidente Solinas?".

Il gruppo ricorda che ieri la maggioranza in Consiglio regionale "ha detto no alla possibilità di impedire l'ingresso nell'Isola a proprietari di seconde case". Nel frattempo, "come abbiamo avuto modo di verificare, il sistema dei controlli nei porti, ad esempio a Olbia, è già saltato".

Anche i Progressisti sono perentori: "Il presidente della Regione firmi l'ordinanza che impedisce gli spostamenti verso l'Isola per motivi che non siano legati a quelli previsti dai decreti legge del Governo, cioè le comprovate esigenze lavorative, quelle di necessità e i motivi di salute. Faccia valere l'autonomia che la Sardegna ha grazie al suo Statuto speciale", è l'appello del capogruppo Francesco Agus. Che sottolinea: "Il primo dovere del presidente è quello di difendere la salute dei sardi e la zona bianca conquistata grazie all'impegno dei cittadini delle nostre comunità. Ha la possibilità di farlo, al di là degli slogan sul modello Sardegna buoni solo per gli annunci, con azioni concrete".

"Solinas non può permettere - continua - in questa fase in cui la campagna vaccinale in Sardegna è lentissima e i tanto ventilati controlli nei porti e negli aeroporti con numeri bassissimi agli arrivi stanno già dimostrando tutte le falle organizzative, che si ripeta quanto accaduto l'estate scorsa". Non solo: "E' fondamentale - spiega Agus - avviare le interlocuzioni necessarie con i vettori aerei e navali per una stima almeno approssimativa degli arrivi che potrebbero verificarsi da ora a Pasqua, per organizzare in modo funzionale i controlli nei porti e negli aeroporti".

(Unioneonline/D)
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