Massiccia adesione anche in Sardegna allo sciopero nazionale per la scuola. In molti istituti cancelli chiusi questa mattina per l'adesione dei collaboratori scolastici. Mentre per gli studenti che sono entrati in classe lezioni a singhiozzo e "ore buche" per la partecipazione di molti maestri e professori alla mobilitazione.

Nonostante la pioggia circa duecento persone presenti con trombette, striscioni e cartelli alla manifestazione regionale in piazza dei Centomila a Cagliari.

"Non si può fare la scuola a costo zero - ha detto al microfono Giuseppe Corrias, della Uil - basta con i tagli. E per i docenti gli aumenti non devono essere un'elemosina: meritano almeno duecento euro in più al mese".

Pullman e presenze da tutta l'isola. "Ci siamo svegliati prima dell'alba - spiega un insegnante di Nuoro - e nonostante il maltempo siamo qui perché è troppo importante far sentire la nostra voce". E giù applausi.

Lo sciopero nazionale è stato proclamato da Flc Cgil, Uil Scuola, Snals e Gilda.

Le ragioni della protesta, che anticipa e si inserisce nel quadro della mobilitazione che ha portato alla proclamazione, da parte di Cgil e Uil, dello sciopero generale del 16 dicembre, sono legate all'insufficienza di risorse destinate alla scuola nella legge di Bilancio.

"Solo lo 0,6% delle risorse – spiegano i sindacati – viene destinato al riconoscimento delle professionalità dei docenti secondo una logica premiale che esclude, sostanzialmente, la quasi totalità degli insegnanti. Inoltre, la previsione di aumento contrattuale è di soli 87 euro, non sono previste risorse per l'incremento degli organici così come non ce ne sono per la proroga degli organici Ata legati all'emergenza Covid".

Fra le rivendicazioni dei sindacati, percorsi riservati per la stabilizzazione dei precari con tre anni di servizio, aumento salariale a tre cifre, abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale, riduzione del numero di alunni per classe, concorsi per Dsga (direttore dei servizi generali e amministrativi), snellimento delle procedure.

(Unioneonline/v.l.)

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