Cagliari ha rinnovato, al Lunedì dell'Angelo, l'antico voto a Sant'Efisio legato alla liberazione della città dall'assedio francese nel 1793.

La flotta dell'ammiraglio Truguet, ormai padrona del Golfo di Quartu, da mesi teneva sotto scacco il capoluogo con furiosi cannoneggiamenti. Quando ormai la capitolazione sembrava imminente, la popolazione ancora una volta si appellò a Sant'Efisio.

La sua statua venne portata solennemente in processione fino ai moli del porto invocando la sua "potente intercessione".

Pochi i fedeli ammessi alla messa (foto L'Unione Sarda - Matta)
Pochi i fedeli ammessi alla messa (foto L'Unione Sarda - Matta)
Pochi i fedeli ammessi alla messa (foto L'Unione Sarda - Matta)

E il Santo, protettore delle genti di Sardegna, venne in aiuto a Cagliari e alla Sardegna. Un'improvvisa quanto furiosa libecciata distrusse gran parte delle imbarcazioni francesi e al resto della flotta non restò che lasciare l'impresa e rinunciare alla conquista del porto cagliaritano.

In segno di perenne riconoscenza, da allora, ogni Lunedì di Pasqua, la statua di Sant'Efisio lascia la sua chiesetta di Stampace per salire in Castello dove, nella chiesa Cattedrale, viene celebrata una solenne Messa votiva di ringraziamento.
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