Meno cinquantuno: il primo maggio Cagliari scioglie per la 368esima volta il voto a Sant’Efisio. E quando mancano poco meno di due mesi alla Festa, poche altre volte la scelta dell’Alter Nos è stata così incerta e complicata. Scelta che il sindaco compie, normalmente, tra marzo e aprile (nel 2023 Roberto Mura era stato indicato il 21 marzo) e che quest’anno, per via di alcune variabili, è avvolta nel mistero. Pesa infatti la fine anticipata dell’amministrazione comunale e il conseguente scioglimento del Consiglio: il Primo maggio Paolo Truzzu non sarà più sindaco di Cagliar i, il primo cittadino infatti si sarà già dimesso perché sarà stato proclamato eletto in Consiglio regionale (circostanza che dovrebbe avvenire entro le prossime due settimane). Da qui i dubbi: premesso che l’Alter Nos, figura che incarna il connubio tra religiosità e municipalità, è una scelta a totale discrezione del sindaco, può Truzzu nominare un consigliere che il Primo maggio, senza un Consiglio, non sarà più carica? Oppure dovrà virare su una figura amministrativa? L’unico precedente simile è stato nel 2019 quando l’ex sindaco Massimo Zedda, anche lui dimissionario, scelse Raffaella Lostia, funzionaria comunale. Una rappresentante del Comune ma non un esponente politico, quindi.

Niente candidati

Ammettendo che il sindaco possa nominare un esponente politico, una consigliera o un consigliere, un’assessora o un assessore (meno probabile) un fatto è certo: sono fuori gioco tutti coloro che saranno candidati alle prossime elezioni comunali di giugno. Paolo Truzzu lo ha ripetuto ai suoi in più di un’occasione, «niente candidati», e questo criterio taglia le gambe alla maggioranza dei consiglieri.

Chi entra e chi esce

Il gioco dei “papabili” si rivela complicato, e le “rose” di nomi sono piene di spine. L’avvocato Antonello Angioni, per esempio, (Gruppo Solinas presidente) potrebbe (in teoria) essere una delle prime scelte. Non è candidato ed è certamente una figura di alto profilo, cultore, storico e appassionato della Festa di Sant’Efisio: lui, per esempio, possiede documenti che anticiperebbero la storia dello scioglimento del voto a quattro anni prima del 1657, quando la peste non era arrivata a Cagliari ma aveva già colpito altre zone dell’Isola. È vero che Angioni è sempre stato molto vicino alle posizioni del sindaco (un punto a suo favore) ma è altrettanto vero che fa parte di un gruppo (creato dagli uomini del governatore regionale uscente) che al sindaco negli ultimi due anni ha creato non pochi problemi. Si vedrà.

Tutti (o quasi) i nomi plausibili hanno davanti a sé grandi ostacoli, alcuni in apparenza insormontabili. Per esempio: Salvatore (Toto) Sirigu, in quota FdI, non essendo candidato potrebbe essere scelto? «Difficile», dicono alcuni. Sempre in quota partito del sindaco ci sarebbe anche Antonello Floris: l’ingegnere è stato appena eletto in Consiglio regionale e quindi non è ricandidato. «Possibile ma poco probabile». Poi c’è Alessandro Balletto (ora al misto): «Come per Floris, possibile ma poco probabile». Se la scelta ricadesse su un assessore (in passato è stata nominata Viviana Lantini) i nomi in corsa potrebbero essere due: Alessandro Guarracino (Igiene del Suolo), vicinissimo al sindaco, e Maria Dolores Picciau (Cultura), scelta a sorpresa da Truzzu nel primo rimpasto in Giunta.

Nel borsino sono altissime le quotazioni di Umberto Ticca: il dottore commercialista, esponente dei Riformatori (appena eletto consigliere regionale) è una figura di alto profilo: è nella lista dei possibili candidati a sindaco, è giovane, competente, leale. Una figura di profilo istituzionale, quindi. A Palazzo Bacaredda raccoglie consensi in maniera trasversale, sia tra i consiglieri di centrodestra che quelli di centrosinistra. Quello di Ticca resta un nome “forte”, insomma. Sempre che alla fine la scelta di Truzzu non cada su un “tecnico”, un dipendente del Comune come ha fatto Massimo Zedda 5 anni fa.

Ma. Mad.

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