Accoltellati nel loro appartamento, nel palazzo Magellano a Sant'Elia, da uno sconosciuto. Vittime, con ferite in più parti del corpo per fortuna non gravissime, un uomo e una donna. E con il figlio trentenne della coppia rinchiuso nella sua camera da letto, terrorizzato e alla fine illeso. Un misterioso episodio avvenuto a metà luglio, trattato con la massima riservatezza dai carabinieri della compagnia e che ora sarebbe vicino a una svolta: grazie alle analisi del Ris, sulle tracce e impronte lasciate dall'aggressore, gli investigatori coordinati dalla Procura potrebbero risalire all'uomo entrato in azione la sera del 17 luglio e capire così quale sia la motivazione dietro questa incursione finita nel sangue.

Finta rapina?

Per ora i militari della compagnia, comandati dal capitano Emanuele Macrì, e della stazione di San Bartolomeo hanno in mano il racconto delle due vittime, un 74enne e la moglie di 68 anni. Hanno spiegato ai carabinieri di aver sentito bussare ripetutamente alla loro porta di casa. Preoccupati hanno aperto. Si sono trovati davanti un tizio, volto parzialmente coperto da un cappuccio: si è gettato subito all'interno dell'abitazione. In mano un coltello. Si è scagliato sull'uomo, colpendolo con alcuni fendenti. Poi se l'è presa con la donna che si è riparata, riportando ferite lievi. In casa c'era anche il figlio della coppia. Il giovane si è rifugiato in camera, chiudendo la porta a chiave. Prima di fuggire, il malvivente ha afferrato alcuni oggetti apparentemente di valore. Forse per simulare una rapina e nascondere il reale movente della spedizione finita nel sangue.

I rilievi

La coppia è stata soccorsa dal personale del 118. I due sono così finiti in ospedale per essere medicati. La donna se l'è cavata con una settimana di cure. L'uomo, ricoverato per qualche giorno, ha avuto una prognosi più duratura ma le conseguenze non sono state per fortuna particolarmente gravi. I colpi sono andati a segno solo in parte. I carabinieri della stazione di San Bartolomeo che hanno effettuato i rilievi (dopo il primo intervento dei colleghi del nucleo radiomobile della compagnia), si sono trovati davanti comunque uno spettacolo poco piacevole: tracce di sangue in tutto il soggiorno.

L'inchiesta

In questi quasi tre mesi gli investigatori hanno lavorato per capire cosa si nasconda dietro l'aggressione con un coltello. Perché la tesi della rapina non convince gli inquirenti. Ora la speranza è che i Ris possano risalire all'autore grazie alle tracce ritrovate nell'appartamento. Anche perché sembra che l'uomo abbia riportato una lieve ferita, e abbia perso anche del sangue. Potrebbe aver così lasciato la sua firma.

Matteo Vercelli

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