Sacchi di sabbia in riva davanti al Lido, gli ambientalisti presentano un esposto
Sono lì da due decenni e il Gruppo d'intervento giuridico ne chiede la rimozionePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono lì da poco più di una ventina d'anni. I sacchi di iuta che si possono vedere lungo la riva dello stabilimento del Lido, sono riemersi dopo tanto tempo e ormai molti di essi si sono rotti e deteriorati. Furono sistemati a decine lungo la battigia da chi all'epoca aveva la concessione demaniale dello stabilimento, poco prima del ripascimento del 2002 ad opera della Provincia di Cagliari. Un "muro artigianale" che sarebbe dovuto servire per fermare l'erosione dell'arenile dovuto alle tante mareggiate. Una delle quali, la notte del 10 novembre 2001, in poche ore divorò letteralmente milioni di metri cubi di sabbia, provocando l'arretramento della battigia di diversi metri e facendo riaffiorare vecchie strutture. I danni ammontarono a oltre 130 miliardi di lire e l'allora Provincia di Cagliari (che l'anno dopo fece il ripascimento) chiese alla Regione lo stato di calamità naturale. Ciò che rimane di quei sacchi bianchi contenenti sabbia - ad eccezione di qualcuno rimasto ancora intatto - è ormai un cumulo di rifiuti.
Per questo motivo il Grig, Gruppo di intervento giuridico, il cui presidente è Stefano Deliperi, ha espresso tutto il suo rammarico: "Anni fa - ricorda Deliperi - alcuni stabilimenti erano soliti mettere dei sacchi nel tentativo di frenare l'erosione, cosa che poi non è servita a nulla e infatti questa pratica non viene più utilizzata. Ma ciò che vediamo è un danno ulteriore alla nostra spiaggia; una massa di detriti e rifiuti. Abbiamo perciò mandato un esposto a Guardia costiera, Comune, Soprintendenza archeologica, carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale e Corpo forestale e di vigilanza ambientale", afferma Deliperi, "chiedendo che quanto prima venga emanato un provvedimento di rimozione e bonifica ambientale di quel tratto di battigia. Oltre a essere un danno ed esteticamente brutto da vedere, rappresenta un pericolo per chi passeggia sull'arenile e per i bagnanti".
Da parte sua, il Comune sostiene che la questione non è di sua competenza: "Furono messi da chi aveva la concessione demaniale dello stabilimento prima del ripascimento per frenare l'erosione", conferma l'assessore all'Ambiente e Politiche del Mare Alessandro Guarracino: "Ciò che noi come amministrazione possiamo fare è sensibilizzare la Guardia Costiera e gli organi competenti affinché provvedano alla rimozione". Gli attuali gestori del Lido sostengono che l'autorizzazione fu data all'epoca dalla Capitaneria di Porto ai vecchi proprietari e che per la rimozione "va interpellata la Regione e la stessa Capitaneria".