Ora avrebbero un nome e un volto gli autori della rapina avvenuta lo scorso 24 settembre ai danni di un imprenditore a Cagliari.

Si tratta di Roberto Perra, cagliaritano di 48 anni, e di Antonio Orrù, nuorese di 45, fermati dalla Polizia dopo quasi due mesi di indagini.

Secondo gli inquirenti, sono loro i responsabili dell'aggressione, pistola in pugno, a Sergio Piscedda, azionista di una società concessionaria di miniere di preziosi e oro, sorpreso in piazza del Carmine. Nell'occasione i rapinatori si erano fatti consegnare, sotto minaccia delle armi, 21 diamanti grezzi, per un valore complessivo di circa 800mila euro. Quindi si erano dileguati.

Dopo aver raccolto la testimonianza della vittima, gli investigatori della Squadra Mobile avevano sin da subito iniziato a sospettare di Perra, che lo stesso Piscedda conosceva e che aveva incaricato di individuare potenziali clienti per i diamanti.

Seguendone i movimenti, gli inquirenti sono riusciti a mettere nel mirino anche il complice e, quando hanno scoperto che i due erano in partenza per Valenza, località dell'Alessandrino nota per il commercio di oro e pietre preziose, hanno fatto scattare il blitz decisivo.

Perra e Orrù sono quindi stati bloccati all'aeroporto di Cagliari, dove si erano presentati, in orari differenti, per imbarcarsi verso il Piemonte.

Dalle successive perquisizioni, sono saltati fuori quattro dei 21 diamanti rubati, mentre nell'abitazione di Orrù a Jerzu è stata rintracciata la vettura che i due avrebbero usato per spostarsi il giorno della rapina.

E così per entrambi è scattato il fermo.

Le indagini, però, proseguono. La Polizia sospetta infatti che Perra sia stato il mandante della rapina, mentre Orrù sia stato l'esecutore materiale del colpo, ma che non abbia agito da solo.

Per questo gli inquirenti sono ancora al lavoro per risalire a eventuali complici e per rintracciare gli altri diamanti sottratti all'imprenditore.

(Unioneonline/s.s.)
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