«Chissà quante me ne avrete dette…». Ride di gusto Claudio Ranieri aprendo la conferenza stampa nell’antivigilia di Cagliari-Juventus. Il riferimento del mister rossoblù, con i giornalisti davanti, è alla formazione schierata domenica sera contro l’Inter. «Sto pazzo… Sto vecchio rimbambito… Ma è giusto così. Purtroppo l’allenatore è bravo solo quando vince. Poi, tutte le altre volte… ho sbagliato tutto».

Ad Asseminello Ranieri guarda alle ultime prestazioni. «Stiamo facendo bene, molto bene. Ma ci sono altre prove da affrontare. Le insidie sono sempre dietro l’angolo, per questo ci vuole equilibrio. Per passare dall’euforia allo sconforto basta poco».

Da San Siro con un entusiasmo pazzesco ma con la consapevolezza che la salvezza è ancora tutta da conquistare: Claudio Ranieri si tiene stretto il punto d’oro conquistato con l’Inter, ma tiene i piedi per terra e rilancia la sfida alla Juventus, un’altra big del torneo attesa venerdì sera alla Unipol Domus.

A proposito della Juve, «è una squadra che sa il fatto suo, così come il suo allenatore», la premessa del tecnico del Cagliari nella conferenza stampa al “Crai Sport Center” di Assemini. «Sa trovare il gol e difende come nessuno in Europa. Sono micidiali poi quando ripartono in velocità con quegli attaccanti e stramicidiali nelle palle inattive. Per questo non dovremo essere attenti, ma attentissimi».

Ranieri insegue una nuova impresa dopo il successo sull’Atalanta e il pari di Milano. «Dobbiamo cercare di conquistare punti contro chiunque», ribadisce. «La quota salvezza non è cambiata. Sotto i trentacinque-trentasei si rischia. Dobbiamo spingere, senza paura, contro qualsiasi squadra. Anche perché non c’è nessun risultato scontato, e lo abbiamo visto ovunque nelle ultime giornate».

Soddisfatto per l’atteggiamento che sta avendo la squadra, Ranieri evidenzia l’impatto che hanno avuto domenica scorsa Di Pardo, Obert e Hatzidiakos. E su Shomurodov tiene a precisare: «È un giocatore straordinario. Era arrivato forse un po’ demoralizzato dalle precedenti esperienze, poi ha capito che io non guardo in faccia nessuno e che per giocare devi dare sempre il cento per cento».

Fabiano Gaggini

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