«Cagliari calcio e Comune dovranno lavorare in parallelo». Giorgio Angius, assessore all'Urbanistica, tiene a portata di mano le planimetrie del Piano guida per Sant'Elia e la variante del Puc indispensabili per realizzare la nuova casa rossoblù. «È un'occasione unica per cambiare il volto del quartiere».

Da cosa si inizia?

«Dallo stadio e da viale Ferrara».

Prima lo stadio o viale Ferrara?

«Il Cagliari demolirà il vecchio stadio e contestualmente il Comune farà lo stesso con il viale».

I soldi per la nuova strada ci sono?

«Una parte, gli altri dovremo prenderli dal bilancio».

Quanto costerà?

«Tra i 4 e 5 milioni di euro, pensiamo a un viale simile a via Dante».

Quanto tempo ci vorrà?

«In un anno si può fare».

Senza viale Ferrara come usciranno i residenti dal quartiere?

«Si creerà una viabilità alternativa».

Il Cagliari può cominciare i lavori dello stadio senza i parcheggi che deve costruire il Comune?

«Quando ci sarà il nuovo stadio saranno già realizzati tutti i parcheggi previsti in dotazione».

Quanti saranno?

«Intorno ai 3.500».

Saranno a pagamento o gratuiti?

«Al momento sono previsti parcheggi gratuiti».

Quali aree verranno sacrificate per realizzare i parcheggi?

«Nessuna. Le aree intorno al parcheggio Cuore sono attualmente area di viabilità interna allo stadio. Due aree a fianco alla scuola calcio Gigi Riva sono usate già come parcheggio e i due grandi spazi vicini al viale Poetto oggi ospitano un po' di verde e un po' di incuria».

Chi ha chiesto di spostare le aree commerciali?

«Le due conferenze di servizi (7 febbraio 2019 e 13 dicembre 2018) il cui esito è stato integrato nella delibera approvata dal Consiglio nel 28 marzo 2019».

Perché?

«Per rinsaldare il legame tra Sant'Elia e il resto della città dando una valenza sociale al piano».

A Milano il sindaco ha detto sì allo stadio ma no a ristoranti e negozi. Perché a Cagliari è successo il contrario?

«Bisogna chiederlo al sindaco Massimo Zedda e alla sua maggioranza che nel 2016 e 2019 hanno approvato un piano economico finanziario che ha consentito al Cagliari calcio di avere queste superfici commerciali».

Potevano fare solo lo stadio?

«No, ma si sarebbero potute trovare incentivi per il privato alternativi, almeno in parte, alle superfici commerciali».

Escluderete la vendita di alimentari?

«Sì, se il Consiglio lo vorrà».

Chi realizzerà il viale verde fino al Favero?

«Il Comune e il Cagliari calcio ognuno per la parte di propria competenza».

Con quali soldi?

«Stiamo realizzando un nuovo tratto di città con l'obiettivo di far uscire Sant'Elia dal ghetto dopo 50 anni: sarà uno dei quartieri più belli e per questo il costo sarà assolutamente accettabile».

Quanto?

«Ancora non è stato quantificato».

Quando inizieranno i lavori per lo stadio?

«Nell'autunno del 2020».

Quanto ci vorrà per completarli?

«Due anni».

Dove giocherà il Cagliari nel frattempo?

«Alla Sardegna Arena che sarà demolita solo quando lo stadio sarà pronto».

Chi riqualificherà le case popolari?

«Il Comune insieme ad Area».

Il sindaco Truzzu ha detto che le case popolari devono essere demolite e ricostruite. Non vale a Sant'Elia?

«A Sant'Elia il numero di abitanti è talmente grande che demolizione e ricostruzione sono un'utopia. Abbiamo un progetto di recupero che vogliamo proporre ad Area: prevede l'apertura di piccoli negozi, e uffici».

La cubatura concessa al Cagliari è cresciuta?

«No, la zona urbanistica dello stadio e delle superfici commerciali hanno un indice più basso».

È stata richiesta un'altra commissione congiunta. I tempi si allungano.

«Sono i tempi della democrazia, per progetti così importanti è giusto che il Consiglio approfondisca. Non è tempo perso».

Ci sarà una clausola per far lavorare le ditte locali?

«Mi piacerebbe ma non so se sia tecnicamente possibile».

Quanto costerà lo stadio al Comune?

«Precedenti determinazioni hanno stanziato 10 milioni di euro, gli altri li metterà il privato».

Siete in ritardo?

«No, già dal 2015 era previsto l'avvio dei lavori nel 2020».

Mariella Careddu

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