“Arruolamento con finalità di terrorismo”: indagato un ex poliziotto della provincia di Cagliari
L’uomo intendeva entrare a far parte delle milizie filo-russe in Ucraina orientale. La Polizia gli ha notificato il divieto di espatrio
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Un ex poliziotto del Cagliaritano indagato per il reato di arruolamento e addestramento con finalità di terrorismo.
La Polizia di Stato ha dato il via all’operazione “Lone Wolf” (lupo solitario), rintracciando l’uomo – F.L., 50 anni – e notificandoli il divieto di espatrio. La sua abitazione è stata perquisita.
Secondo le indagini che lo vedono coinvolto, l'uomo, incensurato, avrebbe combattuto al fianco delle milizie filo-russe e contro l'esercito Ucraino nel conflitto armato, iniziato nel 2014, nel territorio del Donbass, ovvero l’Ucraina orientale, contesa tra i governi di Kiev e quello di Mosca.
Già nel 2015 era finito in un’inchiesta sui mercenari italiani che avrebbero combattuto tra Ucraina e Russia e all’epoca aveva dichiarato “di non aver mai imbracciato un'arma”.
La nuova indagine è stata condotta dalla Digos di Cagliari in collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione-Ucigos ed è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antiterrorismo della Procura della Repubblica di Cagliari.
“Dall’attività di indagine – spiegano gli inquirenti – è emerso l’atteggiamento dell’indagato schivo e guardingo ed è stato appurato che lo stesso trascorresse la maggior parte delle giornate navigando sul web, attraverso cui incrementava il proprio bagaglio conoscitivo sulla realtà politica e militare in Donbass, nonché su tecniche riguardanti l'auto addestramento militare, in vista di una sua prossima partenza finalizzata alla reiterazione delle condotte contestate”.
La DIGOS, grazie agli accertamenti compiuti sui conti correnti bancari del 50enne, ha anche riscontrato numerose transazioni effettuate presso i territori della Repubblica Popolare di Doneck, tramite i circuiti “money tranfert”.
“Già nell’agosto – prosegono gli investigatori – dello scorso anno, quando l’indagato aveva palesato l’intenzione di lasciare in breve tempo la Sardegna per raggiungere con tutta probabilità i territori del Donbass, era stato rinvenuto e sequestrato materiale informatico la cui analisi aveva restituito immagini, video e documenti che avevano confermato la sua militanza nelle truppe filo-russe. Dall’analisi dei dispositivi sequestrati è emersa altresì una cospicua quantità di materiale sull’addestramento militare e fin sulle più svariate tecniche impiegate nei conflitti bellici: tecniche di sopravvivenza, di gestione dello stress da combattimento, tecniche di orientamento e di cartografia; perfino un manuale sull'uso dei fucili d’assalto, dei mortai e sull’addestramento dei cecchini nell'utilizzo dei fucili di precisione”.
Non solo: la Digos ha anche trovato e sequestrato dei manoscritti in cui l’indagato aveva motivato in maniera chiara e puntuale la sua presenza in Donbass, specificando che l'unica modalità con cui poteva contribuire alla lotta era la “reazione armata”. Dunque gli era stato sequestrato il passaporto.
Accertati inoltre i tentativi di ottenere da parte delle autorità russe un visto che consentisse al 50enne di giungere in terra russa, “per recarsi poi nei territori delle autoproclamate Repubbliche del Donbass e partecipare al conflitto che contrappone Kiev ai separatisti filo-russi”.
Per questi motivi, il gip di Cagliari, accogliendo la richiesta della Direzione Distrettuale Antiterrorismo, “ha ritenuto sussistere i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati di arruolamento e addestramento con finalità di terrorismo, emanando l’ordinanza di applicazione della misura coercitiva personale del divieto di espatrio”.
(Unioneonline/l.f.)