Oss precari in lotta a Cagliari: le donne occupano il Consiglio regionale
Sostenute dall’Usb sanità, sono accampate insieme ad altri Oss in via Roma davanti alle statue di NivolaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L’indifferenza non ha più posto per le donne che, da mesi, lottano per la loro dignità e stabilizzazione lavorativa.
Oggi, tre donne dei 26 Oss precari, in presidio da giorni a Cagliari, hanno scelto di alzare la voce e portare la loro protesta dentro il Consiglio regionale, occupando simbolicamente il cuore delle istituzioni, in via Roma.
Lo hanno fatto convinte e deluse, senza più aspettare che qualcuno si prendesse «cura della loro situazione», un tema che le istituzioni, troppo impegnate a celebrare «le donne di straordinaria normalità», sembrano aver dimenticato.
Le tre manifestanti, sostenute dall’Usb sanità, si trovano accampate insieme ad altri Oss davanti alle statue di Nivola da qualche giorno e proprio mentre la presidente della Regione, Alessandra Todde, apre il consiglio straordinario per parlare di diritti e lotte femminili hanno deciso di alzare i toni della protesta.
«È impensabile che, in un giorno tanto significativo per la lotta per i diritti delle donne, le istituzioni possano ignorare il dramma umano e sociale che si sta consumando a pochi passi da loro», commenta Gianfranco Angioni, referente del sindacato che sta portando avanti la protesta. «Le donne che, con coraggio, hanno deciso di protestare al freddo, non hanno ricevuto alcuna attenzione da chi dovrebbe garantir loro dignità e giustizia».
E così di fronte a quella che loro definiscono una grande indifferenza, hanno preso una decisione radicale: occupare il Consiglio regionale.
Le parole di Angioni sono chiare: «Non ci sposteremo da lì finché qualcuno non si prenderà cura di loro, garantendo ciò che gli spetta: un posto di lavoro stabile. Una lotta che non si fermerà fino a quando i diritti delle donne, e in particolare quelle che, ogni giorno, sono in prima linea per la salute e il benessere della comunità, non saranno riconosciuti e difesi».
E mentre le istituzioni rimangono silenziose, ci sono anche altri 24 Oss precari, senza sindacato, senza voce, che stanno vivendo lo stesso dramma.