Un appalto bandito e dimenticato per cinque anni: un mistero. Il bar del Binaghi senza concessione dal 2008, con il titolare accusato di morosità.

Quello del Marino chiuso da febbraio per fallimento della società che lo gestiva.

È un pasticcio poco dolce, con un impasto di burocrazia e malagestione, quello dei bar interni degli ospedali cagliaritani: attività commerciali che fatturano - o dovrebbero farlo, se aperte - centinaia di migliaia di euro l'anno.

Un goloso business per chi sta alla cassa, un servizio fondamentale per dipendenti, pazienti e i loro familiari. Ma più di qualcosa all'Asl 8, che controllava tutte le strutture (quella del Businco è passata da un anno al Brotzu), non ha funzionato.

Risultato: annullamento della gara abortita nel 2011, indizione di una nuova procedura negoziata per l'affidamento delle concessioni. Con una stranezza: la Regione ha appena stabilito la smobilitazione del Marino, che va verso la chiusura, ma il bar verrà consegnato per sei anni. Al Binaghi invece crolleranno gli utenti con il trasferimento di Oculistica.
© Riproduzione riservata