La campanella squilla a settembre anche negli ospedali dell’Isola. E chi sperava che quest’anno sanitario potesse seguire un trend diverso dal precedente, soffocato da lockdown e divieti da zona rossa, forse si dovrà ricredere. L’anteprima andata in scena due giorni fa, al Businco di Cagliari, non è altro che la conferma che tutti i nodi vengono al pettine: un ritorno dalle vacanze nel caos, con centinaia di pazienti tornati a visita, procedure anti-Covid che rallentano i tempi e un’organizzazione che non regge l’onda d’urto. 

Le criticità

D’altra parte sono le storie dei pazienti a rivelare come vanno le cose di questi tempi. Tra le ultime: un intervento per un tumore all’ipofisi rinviato da un anno perché è considerato troppo a rischio essendoci il Covid: ma più a rischio di un tumore? si chiede il diretto interessato. «Non si muore solo di Covid ma anche di altre patologie proprio per mancanza di assistenza», va ripetendo Maria Grazia Fichicelli, vice segretaria regionale di Cittadinanzattiva e responsabile provinciale a Oristano. «Ormai non si fa più prevenzione e quella oncologica è ai primi posti della classifica». 

«La sanità è strutturalmente in crisi in Sardegna, sia quella territoriale e di prossimità che la medicina specialistica ambulatoriale», dice Gavino Carta, segretario della Cisl sarda. «Mancano medici di base (170 su mille) e guardie turistiche, i pronto soccorso sono allo stremo o funzionano a singhiozzo, si saltano prestazioni perché non ci sono anestesisti e personale paramedico: una situazione d’emergenza che discende da una mancata programmazione su carenze strutturali aggravate oggi dal Covid».

Eterni ritardi

Basta fare una prova con il Cup per capire (sempre che il centralino risponda) quanto ci vuole per prenotare una visita in ospedale. Problemi imputabili tutti al Covid? «La pandemia», spiega Fabio Sanna, segretario aziendale Uil Arnas Brotzu, «ha creato indubbiamente un rallentamento generale, in particolare degli interventi chirurgici: il Brotzu si è assorbito tutte le urgenze della Sardegna e tutti gli interventi programmati vengono così ritardati perché le sale sono ovviamente occupate e non bastano con tutte le specialità che si trattano nel presìdio. Così chi fa una visita oggi potrebbe essere operato tra 3-4 mesi».

Il problema degli invalidi

Si allungano anche le liste d’attesa per invalidità e aggravamento. «Le commissioni mediche sono in notevole ritardo», fanno sapere da Cittadinanzattiva di Cagliari, «partiranno anche esposti in Procura. C’è chi attende di essere visitato per l’aggravamento da due anni, nel frattempo si è ammalato di tumore ma la nuova domanda non viene accettata perché non è stata ancora evasa la prima richiesta».

(Unioneonline)

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