Sardegna ai primi posti in Italia della tragica classifica di omicidi e femminicidi.

È il dato che emerge dagli ultimi dati Istat, secondo cui i tassi di omicidi delle donne scendono rispetto al triennio precedente (2013-2015) in alcune regioni, con l'eccezione, appunto, dell'Isola, della Valle d'Aosta, della Liguria, del Veneto e della provincia di Bolzano.

Complessivamente, spiega il report dell'Istituto Nazionale di Statistica, nel 2018, ultimo anno di riferimento, in Italia sono stati commessi 345 omicidi (erano 357 l'anno precedente), 212 hanno interessato gli uomini (22 in meno rispetto al 2017) e 133 le donne (10 in più).

Gli uomini sono quindi più numerosi ma in calo, mentre aumenta la quota di donne assassinate sul totale che, dall'11% del 1990, raggiunge il 38,6% nel 2018.

In generale, il tasso di omicidi assume valori elevati anche in Liguria (0,41) e si attesta sopra la media in Toscana, Piemonte e, anche in questo caso, in Sardegna.

Sempre in base alle nuove statistiche, le donne sono più esposte al rischio di essere uccise da un partner o un ex partner al Nord-ovest e al Nord-est (entrambe le ripartizioni con 0,25 per 100mila donne) mentre il rischio è minimo al Centro (0,17). Il tasso nel triennio considerato (2016-2018), sempre in riferimento alle morti inflitte da parte dei partner, è pressoché doppio a Bolzano (0,50) e in Friuli Venezia

Giulia (0,43) rispetto al valore del Nord-est.

Secondo il report, inoltre, per le donne il rischio è soprattutto nell'ambiente domestico: sono uccise soprattutto da partner o ex partner (54,9%) e da parenti (24,8%); per gli uomini lo spazio pubblico: il 37,7% è vittima di sconosciuti mentre il 33% non ha un autore identificato.

Guardando all'età delle vittime, per le donne il tasso raggiunge il valore più elevato tra le ultra64enni (0,55 per 100mila donne), seguite dalle 45-54enni (0,45).

Da notare, infine, un alrtro dato drammaticamente eloquente: su 10 donne uccise, 8 conoscevano il proprio assassino.

(Unioneonline/l.f.)
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