Non perseguitò la moglie: Luis Oliveira è stato assolto con formula piena dall'accusa di stalking. Al termine del processo, il giudice Simone Nespoli ha fatto cadere ieri anche l'ultima delle varie accuse mosse dalla donna all'ex calciatore del Cagliari, dopo un'aspra battaglia giudiziaria legata alla separazione.

La disputa giudiziaria

Il processo che si è appena concluso racchiudeva in sé una serie di episodi del lungo contenzioso seguito alla fine del rapporto. Già in passato Oliveira era stato assolto dall'accusa di ingiurie e violazione di domicilio che avevano generato altri processi. Ma il 18 gennaio di cinque anni fa, l'ex attaccante brasiliano-belga era stato rinviato a giudizio dal Gup, Roberta Malavasi, al termine dell'indagine compiuta dal procuratore aggiunto Paolo De Angelis su un'accusa di stalking.

Le liti con l'ex moglie

L'ex centravanti rossoblù - per anni vera e propria bandiera del Cagliari e molto amato dai tifosi - aveva deciso di restare a vivere in Sardegna al termine della sua carriera calcistica per cominciare la gavetta da allenatore. Si era così stabilito a Muravera. A seguito della separazione dalla moglie, però, era nata una disputa giudiziaria, sfociata in numerose denunce che hanno generato processi sia in Tribunale sia davanti al Giudice di pace. In questo più grave, con l'ipotesi di «atti persecutori», la donna l'aveva accusato di volersi portare via i figli, una minaccia che le avrebbe causato stati di grave ansia. Dopo il rinvio a giudizio da parte del Gup Malavasi, il dibattimento si è consumato davanti al giudice Simone Nespoli e l'ex moglie si è costituita parte civile con l'avvocato Federico Delitala. Lulù Oliveira, invece, era difeso dal legale di fiducia Francesco Atzeni che lo ha assistito in tutti i contenziosi.

Il dibattimento

Il dibattimento è durato quattro anni. Molte le udienze nelle quali l'accusa ha cercato dimostrare che l'ex campione perseguitava la sua ex: tra queste anche l'idea che l'imputato, una volta separatosi e con la casa assegnata alla donna, si fosse nascosto nella grande abitazione per sapere se l'ex compagna avesse altre relazioni. La donna aveva anche riferito un tentativo di farla uscire di strada in auto. Al termine del dibattimento, il pm aveva chiesto la condanna a 6 mesi di reclusione per Oliveira, ma il giudice Simone Nespoli ha dato ragione alla difesa e lo ha assolto perché «il fatto non sussiste». Tra novanta giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza.

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