Nella terra dei fuochi cagliaritana si continua a bruciare. Ogni giorno, a ogni ora. Mattina, pomeriggio e notte: nessuna differenza. I roghi dal preoccupante fumo nero vanno avanti nonostante il campo rom abusivo sulla 554 sia stato sequestrato lo scorso dicembre. E nonostante l'inchiesta del pm Giangiacomo Pilia avviata da tempo, con otto indagati per rifiuti non autorizzati, inquinamento e disastro ambientale. E ancora, nonostante il Comune, a novembre del 2016, abbia obbligato i proprietari del terreno allo smantellamento delle baracche abusive. Una storia lunga. Va avanti ormai da più di tre anni. E i residenti di Mulinu Becciu e Su Planu sono allo stremo. Costretti a respirare fumi e diossina. Senza sapere più a che santo rivolgersi. Anche se il sindaco Massimo Zedda fa sapere: "Chiederò un incontro urgente alla prefetta per discutere dell'emergenza roghi".

LE PROTESTE - "Siamo esausti. Nell'ultima settimana gli incendi sono stati praticamente quotidiani", sbotta Chiara Pileri. Insieme a lei, in una improvvisata assemblea di cittadini a Mulinu Becciu, ci sono altre trenta persone. Fanno parte del comitato "No diossina" nato per fronteggiare gli incendi nel vecchio - e regolare - campo rom comunale, smantellato nel 2012. Comitato che non avrebbe mai pensato di iniziare la stessa battaglia, questa volta per i roghi - con fumi velenosi - provenienti dal campo abusivo sorto accanto alla motorizzazione civile. "Con il caldo", aggiunge Maria Bonaria Pinna, "dovremmo tenere aperte le finestre. Invece siamo costretti a chiuderci in casa per evitare che le nostre abitazioni vengano invase dal fumo nero".

ARIA IRRESPIRABILE - I cittadini del comitato sono stanchi. "Chiamiamo vigili del fuoco, polizia municipale, carabinieri e 113 ogni giorno", spiega Giorgio Montesu. "Ogni tanto qualcuno si fa vedere, timidamente. Chiediamo che venga fatta rispettare la legge: c'è un'attività illegale di smaltimento di rifiuti che avviene sotto gli occhi di tutti. Ma nessuno fa niente". O meglio i provvedimenti presi non hanno cambiato la triste realtà: "Sappiamo che c'è un'indagine", evidenzia Alessandro Piredda, "che il campo è stato sequestrato e che l'area sarebbe da sgomberare. Eppure nulla: gli abitanti di quel campo sono sempre lì e continuano con gli incendi".

LE PREOCCUPAZIONI - Roberto Ricciu e Antonio Guerrieri sono i fondatori del comitato. "La situazione", spiegano, "è ben nota al Comune e al sindaco. L'indagine in corso ci sembra un paravento per rimandare il provvedimento di sgombero. Abbiamo assistito solo a blitz di facciata che non hanno avuto effetti concreti". Pileri e Pinna sono preoccupate soprattutto per i tanti bambini dei quartieri: "Praticamente non possono uscire di casa per non respirare il veleno di questi fumi. A cosa servono parchi e aree verdi dei nostri bellissimi rioni se poi abbiamo una terra dei fuochi a poche decine di metri dalle nostre case?". Ogni giorno i cittadini di Mulinu Becciu e Su Planu sperano nel dio del vento: "Dobbiamo confidare che non soffino scirocco e libeccio, altrimenti l'aria diventa irrespirabile in pochi istanti".

LA RICHIESTA- Petizioni, raccolte di firme (con il pieno appoggio del parroco della Madonna della Strada, don Emanuele), denunce ed esposti sono serviti a qualcosa: un'inchiesta e il sequestro dell'area. "Ci chiediamo", è la domanda che si fanno i cittadini, "che fine abbia fatto questo provvedimento e quanto dovranno durare le indagini". Così la fiducia nelle istituzioni vacilla, "visto l'immobilismo e anche il silenzio". Attorno al campo rom ci sono altri interessi: sardi, titolari di aziende, che smaltiscono i rifiuti in modo illegale, portandoli in quest'area, e imprese che acquistano i materiali "ripuliti" con i roghi.

L'INTERROGAZIONE - Marco Benucci è presente con una doppia veste: residente e consigliere comunale del Pd. Domenica ha presentato un'altra interrogazione urgente. "Chiedo che il sindaco", spiega, "incontri urgentemente prefetta e questore per organizzare un'azione definitiva. La situazione è oramai intollerabile e pericolosa non solo per chi abita a Mulinu Becciu e Su Planu ma anche per i residenti del campo rom abusivo. E molti sono bambini". Il comitato sta valutando la possibilità di organizzare una manifestazione eclatante.

Matteo Vercelli

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