In Sardegna il 35,1% dei minori, terza percentuale più alta nel Paese, vive in condizioni di povertà relativa e rischia di veder peggiorare la propria condizione a causa delle conseguenze socio economiche del Coronavirus.

Sono i dati forniti da Save the Children: l'organizzazione chiede che sia istituito un fondo speciale a disposizione dei Comuni da investire - in collaborazione con le associazioni attive sul territorio - per la fornitura di beni di prima necessità e di beni educativi per i bambini e i ragazzi in condizione di maggiore fragilità.

Il fondo, con un iniziale stanziamento di 100 milioni, suggerisce l'Organizzazione, potrebbe essere previsto nell'ambito delle misure attualmente allo studio del governo o con la rimodulazione di risorse provenienti dai Fondi Europei che l'Italia non è ancora riuscita ad impegnare. "La nostra rete di centri territoriali - afferma Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia Europa di Save the Children - presente nelle zone più svantaggiate, dai Punti Luce ai Centri Fuoriclasse, dai centri Civico Zero agli Spazi Mamme, sta facendo fronte al forte aumento di richieste da parte di famiglie che hanno già perso in questo periodo l'unica fonte di sostentamento, legata a lavori precari e saltuari nel campo della ristorazione, del turismo, del commercio, delle pulizie, e si trova in una situazione di necessità immediata".

Tutti i centri di Save the Children in Sardegna in questi giorni restano attivi, attraverso contatti telefonici e online, limitando al minimo e solo in caso di eccezionale necessità e urgenza i contatti diretti, nel rispetto delle normative e delle regole di prevenzione.(ANSA).
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