“È una grande gioia poter tornare a riunirsi attorno a Sant'Efisio e festeggiarlo secondo le tradizioni centenarie”. Parole dell’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, in occasione della presentazione, in municipio, delle celebrazioni della 366esima edizione della festa in onore del martire.

"Mi ha sempre colpito – ha aggiunto il monsignore – l'attaccamento viscerale del popolo sardo nei confronti del martire, tanto da non aver interrotto lo scioglimento del voto nemmeno sotto i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Non posso tuttavia non ricordare, inoltre, le immagini del pellegrinaggio verso Nora, degli ultimi due anni, simbolo del dolore e delle difficoltà proprie del momento ed allo stesso tempo segno di una grande fede e fiducia nella possibilità di rinascita”.

Il sindaco Paolo Truzzu ha parlato di una “festa di popolo”, che riapre al pubblico dopo due anni di restrizioni anti-Covid, ma che sarà comunque caratterizzata dalla “sobrietà”.

Il vescovo Baturi sposa questa linea parlando di "rinascita, ma senza dimenticare il dolore”. “Abbiamo il dovere - afferma Baturi - di ricordare le vittime della pandemia e le loro famiglie. Non può mancare uno sguardo alla situazione attuale, segnata non solo dall'emergenza sanitaria ma anche dalla sofferenza causata dalla guerra. Penso - prosegue - ad una rinascita spirituale, così come il Cristo risorto ci ha insegnato. L'uomo vecchio è morto per dar vita a quello nuovo, abbandonando le tenebre e abbracciando la luce. La storia nel bene e nel male fa parte di noi, cerchiamo di seguire la strada virtuosa segnata dai santi, affidandoci ancora una volta al martire glorioso che tanto ha fatto per la nostra città”.

(Unioneonline/l.f.)

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