Trenta giorni. È il termine che hanno i proprietari delle imbarcazioni ormeggiate abusivamente sul lato sud del molo Sant’Elmo di Cagliari per rimuovere i natanti.

Lo stabilisce l’ordinanza congiunta dell’Autorità di Sistema Portuale e della Capitaneria di Porto, emanata ieri, che compie in questo modo un deciso passo nel processo di riqualificazione del waterfront cittadino.

Lo sgombero di tutte le imbarcazioni da pesca professionale e degli altri natanti ormeggiati senza titolo negli spazi concessi, dal 2019, alla società Marina di Sant’Elmo dovrà essere effettuato entro il 20 marzo. Scaduto il termine, le barche verranno rimosse dall’Autorità di Sistema Portuale e i proprietari avranno altri 30 giorni per rientrarne in possesso previo rimborso dei costi sostenuti dall’AdSP anche per il deposito. In caso di mancato reclamo, i natanti entreranno nella disponibilità dell’ente e saranno messe in vendita o smaltiti.

Per i pescherecci, la destinazione sarà la Darsena realizzata dall’AdSP a Sa Perdixedda dove, già dal 2017, vengono accolte tutte le unità da pesca professionale. Per le altre imbarcazioni, invece, i proprietari potranno usufruire delle varie alternative per l’ormeggio e il ricovero disponibili nel golfo cagliaritano.

«Con questa ordinanza congiunta poniamo definitivamente ordine ad una situazione non più sostenibile che si è protratta anche per troppo tempo e proseguiamo con la riqualificazione e il riordino del lungomare di Su Siccu – sottolinea Massimo Deiana, presidente dell’AdSP del Mare di Sardegna – Un atto necessario, quello siglato congiuntamente con la Capitaneria di Porto, che ristabilisce la legalità e restituisce la piena disponibilità del bene demaniale legittimamente concesso alla Marina di Sant’Elmo. Confido nel buon esito della procedura e, in particolare, nel buonsenso dei proprietari delle imbarcazioni e dei pescherecci».

(Unioneonline/s.s.)

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