Quattro persone sono state portate in Questura e oltre trenta identificate per aver disturbato ieri il comizio elettorale di Giorgia Meloni a Cagliari.

I quattro condotti in Questura sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e turbativa di comizio. Ma il bilancio dell’attività della Digos dopo le contestazioni avvenute durante il comizio della leader Fdi è provvisorio, potrebbero scattare ulteriori denunce: gli investigatori stanno esaminando con attenzione le immagini per valutare se altre persone possano essere coinvolte nei disordini.

In piazza del Carmine infatti non sono mancati momenti di tensione tra le forze dell’ordine e i manifestanti. Disordini durati pochi minuti con l’immediaot schieramento di due file di poliziotti in tenuta antisommossa. Duplice la matrice delle contestazioni, indipendentista sarda e antifascista.

Tra le persone identificate c’è anche il giovane salito sul palco sventolando una grande bandiera arcobaleno e chiedendo il riconoscimento dei diritti della comunità Lgbt+.

Ne è nato un botta e risposta tra il ragazzo a Meloni, mentre in una zona della piazza più lontana dal palco si sono levati cori e slogan intonati da manifestanti indipendentisti e antifascisti. La Digos ha dato un nome e un volto a quasi tutti, mentre i quattro giovani portati in Questura sono stati già denunciati per resistenza a pubblico ufficiale.

“Questa sera – ha scritto sul suo profilo Facebook il sindaco Paolo Truzzu – ho avuto l’onere e l’onore di presentare la storia di un piccolo grande sogno: la storia di Giorgia Meloni e di Fdi. Grazie Cagliari, grazie Sardegna”.

(Unioneonline/L)

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