«Un corista ha minacciato e insultato mia figlia di soli 14 anni. Non potevo restare a guardare». S.F. è la madre di un’adolescente del gruppo che, tra giochi e monopattini, giovedì sera ha disturbato le prove dell’orchestra e del coro del teatro Lirico al Lazzaretto di Sant’Elia. Una situazione in cui la tensione è salita alle stelle, con l’arrivo – al termine di tutto, anche della polizia. Ma la mamma non ci sta a passare per «quelli etichettati solo perché di Sant’Elia. Se ci fosse stato solo un rimprovero avrei capito. Anzi, io stessa avrei dato due sane sberle a mia figlia se si fosse comportata male. Ma qualcuno ha esagerato». 

Lei, con altri residenti del rione, è intervenuta per difendere i ragazzini. «Vero, uno ha suonato il clacson del monopattino durante la prove. Hanno disturbato. C’è da dire che l’area del concerto non era delimitata da transenne. Ma comunque io, che ero lì in zona con altre amiche, mi sono avvicinata per capire cosa stesse succedendo». 

La quattordicenne, subito dopo,  le ha raccontato che un componente del coro, in particolare, l’avesse appena insultata e minacciata, con parole pesanti: «E questo non ho potuto accettarlo», prosegue la mamma, «mi ero avvicinata per chiarire. E quello se l’è presa anche con me». 

Uno solo, quindi, avrebbe fatto alzare i toni, secondo il racconto della donna: «Anzi, gli altri dell’orchestra sono stati tutti gentili e corretti. Ma quello dal palco ha fatto il gesto di lanciarmi una sedia. E non ci ho visto più». Al Lazzaretto è volata una ciabatta, poi una bottiglia. Che non hanno centrato l’obiettivo. Più duri i colpi messi a segno con le parole. Intanto si era creato un capannello di residenti. Qualcuno ha chiamato la polizia. «Che è arrivata dopo un po’, noi avevamo già deciso di lasciar perdere», prosegue il racconto, «ma il comportamento di quel tizio è stato inaccettabile». 

Pace fatta, comunque, tra rione e teatro. Parole concilianti sono state spese dal sovrintendente, Andrea Cigni. E anche la mamma protagonista della vicenda condivide: «Ben vengano i concerti e le iniziative culturali nel quartiere, fanno bene a Sant’Elia». Ma «certa gente deve pensarci due volte prima di minacciare una bambina di 14 anni».  

Enrico Fresu 

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