Percorsi sicuri per i bimbi che vanno a scuola, negozi “amici” a cui chiedere aiuto in caso di bisogno, sostegno a chi si occupa di adolescenti e punti d’incontro fra insegnanti, educatori e associazioni. È il futuro della Marina, a Cagliari, secondo gli obiettivi di Accresce, il progetto selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che intende rompere l’isolamento in cui sono finite scuola e famiglia e dare una risposta concreta alla crisi educativa, creando un’alleanza tra gli adulti che si occupano di infanzia e adolescenza.

Quindi un quartiere trasformato in comunità educante.

Il piano si svilupperà in due anni con una prima fase di ascolto e condivisione dedicata alla tessitura di relazioni per avvicinare gli elementi che compongono la comunità educante. Scuola, associazioni, famiglie, enti pubblici lavoreranno per la co-progettazione della fase successiva fatta di azioni condivise. Saranno numerosi i laboratori e gli incontri durante i quali le diverse figure educative potranno mettere sul tavolo le questioni più urgenti e lavorare alle soluzioni per dare poi avvio alla seconda parte del progetto, più operativa, in cui verranno attuate le azioni co-progettate.

Fra gli esempi ci sono i “caffè pedagogici”, spazi di incontro e ascolto nati per affrontare i problemi dei più piccoli con soluzioni condivise e non calate dall’alto e, ancora, offrire un supporto specifico a chi si occupa di adolescenti e affrontare, con l’aiuto di esperti, temi complessi e in continua trasformazione che li riguardano e che possono disarmare anche gli adulti più attenti. Inoltre il negozio “amico” con la disponibilità dei commercianti: si avrà la possibilità di chiamare i genitori, attendere lì il loro arrivo o chiedere aiuto in caso di necessità.

Attenzione alla malamovida: in un quartiere fortemente sensibilizzato ai temi dell’infanzia e dell’adolescenza, dove tutti sentono di far parte di una comunità educante – spiegano i responsabili del progetto -, sarà più difficile rimanere indifferenti nei confronti dei giovanissimi che assumono alcolici o rischiano di infilarsi in situazioni a rischio.

«La povertà educativa - che si verifica quando un minore è privato o limitato nel suo diritto ad apprendere, formarsi, sviluppare capacità e competenze, coltivare le proprie aspirazioni e talenti - riguarda in Italia milioni di bambini e ragazzi, e rappresenta un reale problema del nostro Paese e della Sardegna in particolare», ha sottolineato Laura Ligas, coordinatrice del progetto Accresce.

(Unioneonline/s.s.)

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