La Diocesi di Cagliari è, assieme a quella di Tempio-Ampurias, la prima che si dota in Sardegna di un servizio per accompagnare le situazioni familiari definite irregolari. Si chiama Amoris Laetitia, in onore della seconda esortazione apostolica di papa Francesco, ed è un'attività di supporto dove la Chiesa di Cagliari intende sostenere quelle coppie e persone che - per lungo tempo - sono state erroneamente escluse dalla vita sacramentale, avendo alle spalle precedenti matrimoni. Già attivo da inizio giugno, al termine di circa un anno di lavori di preparazione e con un équipe dedicata che coinvolge sacerdoti, una religiosa e tre-quattro coppie che mettono a disposizione le proprie competenze, è stato presentato stamattina nella sala Benedetto XVI del Seminario Arcivescovile di Cagliari.

Il messaggio. «Nessuno deve sentirsi escluso dall'abbraccio della Chiesa o dal cammino di santità», afferma l'arcivescovo e segretario generale della Cei monsignor Giuseppe Baturi. «Con questo servizio vogliamo offrire a tutti un ascolto, un accompagnamento e anche un discernimento, per una piena partecipazione alla vita della Chiesa». Al momento, chi ha un matrimonio alle spalle o chi è coinvolto in una relazione stabile con una persona precedentemente sposata non trova nella Chiesa un cammino apposito, ma c'è la volontà di modificare la situazione.

«Papa Francesco ha portato la Chiesa a riflettere sulla situazione della famiglia per farsi carico delle situazioni irregolari: il nostro servizio risponde perfettamente a quest'esigenza», segnala il direttore della Pastorale familiare diocesana don Emanuele Meconcelli. «I destinatari ultimi sono le coppie, i singoli che attraversano un momento di sofferenza, ma senza sostituirci al lavoro dei parroci che sono i primi che hanno un contatto con le persone che vivono questa situazione di dolore», aggiunge don Paolo Sanna, coordinatore e referente del servizio.

© Riproduzione riservata