Non dovrà comparire davanti al giudice per le udienze preliminari il prossimo 26 settembre con gli altri nove colleghi finanzieri finiti nell'inchiesta su presunto dossieraggi e minacce nei confronti dei vertici dell'arma. Il luogotenente delle Fiamme Gialle Davide Giacalone è stato prosciolto dopo la chiusura delle indagini e per lui il pubblico ministero Andrea Vacca non ha chiesto il rinvio a giudizio, procedendo con la richiesta di archiviazione.

Dopo aver ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini preliminari il suo difensore, l'avvocato Ivano Iai, lo ha fatto interrogare dal pubblico ministero, presentando documenti che hanno convinto il magistrato a chiedere l'archiviazione, già disposta dal Gip.
Ha invece patteggiato due anni di reclusione con pena sospesa il finanziere Sergio Cavoli, finito anche lui nell'inchiesta della procura di Cagliari - e di quella militare - per presunti dossieraggi, diffamazioni, calunnie, minacce e con un'ipotesi di cospirazione ai danni di alcuni ufficiali del Corpo. Con il suo difensore, l'avvocato Gianfranco Piscitelli del foro di Bari, il militare ha trovato un accordo col pubblico ministero Vacca che, in precedenza, aveva archiviato l'ipotesi più pesante di associazione a delinquere.
Il 26 settembre, dunque, compariranno davanti al giudice per le udienze preliminari l'ex consigliere regionale Valerio De Giorgi, l'ex assessore di Assemini Antonio Guerrueri, Michele Sandokan Ottodosso, Daniel Vacca, Enrico Raimondi, Francesco Vitetti, Andrea Taurasi, Marco Sireus e Furio Casini.

Per loro, con la sola esclusione del luogotenente Davide Giacalone, la Procura ha chiesto il giudizio che sarà deciso dal gup a fine mese.

I finanzieri erano finiti nel mirino dei magistrati perché secondo l'accusa avrebbero effettuato una sorta di dossieraggio e pressioni, anche con diffamazioni minacce, nei confronti dei vertici locali delle Fiamme gialle.

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