Sbarca in Sardegna "Ilico", un catalogo online che offre un servizio di scelta e distribuzione di diversi prodotti. Il cliente può così acquistare sul sito e poi ritirare gli acquisti negli "Ilico Point": edicole che hanno aderito al progetto. Un vantaggio per le imprese, le edicole (possono incrementare il fatturato e consolidare il rapporto con la nuova clientela), ma anche per chi acquista (poter contare su un indirizzo sicuro).

«Ilico nasce quattro anni fa, quando inizia la crisi del settore editoriale. La nostra azienda è stata aperta nel secondo dopoguerra da mio nonno e non volevo essere io a doverla chiudere. Il mercato stava cambiando e io ho pensato di lanciare questa nuova sfida per salvare la rete vendita delle edicole», ha spiegato Andrea Camponovo, amministratore di Adg Sarda e ideatore del progetto. «Abbiamo deciso così di portare il mondo e-commerce nelle edicole, come se "Ilico" fosse il sito dell'edicolante che offre un'altra vetrina al proprio cliente».

"Ilico" nasce, dunque, dalla necessità di salvaguardare il settore e dalla volontà di non arrendersi davanti ad un mercato sempre più difficile. Un'idea maturata grazie anche al feeling nato con gli edicolanti, con cui è stato necessario avviare un percorso di formazione sia per l'utilizzo degli strumenti tecnologici sia per iniziare l'informatizzazione della rete vendita. In Sardegna, ad oggi, fanno parte della nuova rete 66 edicole.

«Nel percorso abbiamo trovato un terreno molto fertile da parte degli edicolanti, che hanno accolto il progetto sposandolo senza titubanze. L'edicola deve sopravvivere e andare avanti. "Ilico" nasce in Sardegna e lo stiamo mettendo a regime qui: l'anima è sarda. Vogliamo mantenere il controllo del progetto nell'Isola e mantenere i nostri collaboratori sardi, nonostante ci sia la volontà di espandersi: la seconda regione dove partirà probabilmente sarà la Liguria».

"Ilico" vuole così rafforzare il ruolo dell'edicolante del paese e della città, affinché prenda per mano il proprio cliente e lo guidi nella scelta del proprio prodotto.

Francesca Melis

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