Manifestazione oggi davanti a Villa Devoto a Cagliari per dire “no” al depotenziamento dei presidi ospedalieri del Sulcis, a seguito della chiusura del pronto soccorso del Cto di Iglesias e le criticità di quello di Carbonia.

Sono circa 200 le persone presenti, tra le quali spiccano anche diverse fasce tricolori in rappresentanza dei Comuni di Fluminimaggiore, Buggerru e Iglesias.

“La sanità non si tocca”, gridano, chiedendo un incontro con il presidente della Regione Christian Solinas o con l'assessore della Sanità Mario Nieddu.

“Questa non è una battaglia di destra o di sinistra – dice uno dei partecipanti -, questa è una battaglia per la salute. Quante volte ognuno di noi è stato costretto a rivolgersi ai Pronto soccorso? Oggi questo diritto è in discussione".

"Il Sulcis Iglesiente non è solo ma è in buona compagnia - spiega l’Usb - non c'è zona della Sardegna che non venga abbandonata: il Sarcidano, la Barbagia di Seulo e del Mandrolisai, il Sarrabus Gerrei, l'Ogliastra, tutto il centro Sardegna comprese Nuoro e Oristano, il Marghine".

Domani intanto la riapertura in sicurezza del pronto soccorso del Cto di Iglesias sarà uno dei temi sul tavolo della visita nel Sulcis Iglesiente dell'assessore della Sanità Mario Nieddu che incontrerà i sindaci del territorio e la direzione generale della Asl per affrontare assieme le criticità emerse in questi giorni.

E in queste ore Carla Cuccu, consigliere regionale di Idea Sardegna, ha presentato un’interpellanza urgente in Consiglio affinché la Regione “dia attuazione alla Rete ospedaliera del 2017, a tutt'oggi valida, e ripristini a Iglesias tutti i servizi sanitari di cui è stata depauperata negli anni, a iniziare dalla riapertura immediata del Pronto Soccorso del Cto".

(Unioneonline/s.s.)

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