Realizzare entro il 2025 un’infrastruttura digitale ad altissime prestazioni su cui far viaggiare i dati della ricerca italiana: è l’obiettivo di Terabit, progetto finanziato dal Piano Nazionale Ripresa e Resilienza nell’ambito della Missione 4 coordinata dal Ministero dell’Università e della Ricerca.

La presentazione oggi nella sala “Giorgio Pisano” de L’Unione Sarda a Cagliari (piazzetta L’Unione Sarda, 24).

Gestito da INFN Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, OGS Istituto nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale, Consortium GARR, e CINECA, Terabit è un progetto strategico per la Sardegna perché realizzerà una connessione superveloce a favore di tutta la comunità scientifica dell’Isola e, in particolare, connetterà il sito di Sos Enattos, candidato a ospitare l’Einstein Telescope.

All’evento, che si è chiuso con una tavola rotonda sul tema “Gli interventi PNRR come volano dello sviluppo per l'ecosistema della conoscenza in Sardegna”, hanno partecipato i presidenti degli enti scientifici promotori di Terabit e i rappresentanti di istituzioni nazionali e locali.

IL PROGETTO – «Nei prossimi anni - ha detto il presidente dell'Infn, Antonio Zoccoli - arriverà un'ondata di dati senza precedenti». A produrli inizialmente sono e saranno soprattutto i centri di ricerca scientifica, poi lo saranno altri settori come la medicina o l'agricoltura, infine dal mondo industriale. «La grande sfida - ha aggiunto Zoccoli - sarà quella di poter trasmettere i dati in modo veloce, immagazzinarli e analizzarli per estrarne valore. Per fare tutto questo servono le menti ma anche le infrastrutture».

Nata grazie a 41 milioni di euro del Pnrr, la rete Terabit «unisce e potenzia tre potenti reti di comunicazione già esistenti che ora si estende su tutto il territorio aiutando anche a colmare il 'digital divide' dove era ancora presente eliminando così le differenze nella capacità di accesso al calcolo ad alte prestazioni» ha spiegato Mauro Campanella, responsabile scientifico di Terabit.

Un'immagine dalla presentazione (foto Regione Sardegna)
Un'immagine dalla presentazione (foto Regione Sardegna)
Un'immagine dalla presentazione (foto Regione Sardegna)

Il progetto è stato presentato nell’Isola poiché proprio qui potrebbero presto nascere nuove importanti attività di ricerca scientifica, prima tra tutte l'Einstein Telescope, un rilevatore di onde gravitazionali di seconda generazione, la cui rapida distribuzione dei dati sarà un elemento fondamentale. «Terabit – ha concluso Campanella - è un investimento per il presente ma anche per il futuro. Una rete che rappresenta lo stato dell'arte a livello mondiale, capace di garantire connessioni veloci per almeno i prossimi 15 o 20 anni e che potrà essere ulteriormente potenziata».

«La candidatura della Sardegna alla realizzazione dell’Einstein Telescope rappresenta un’opportunità storica per l’Isola e per l’Italia. Oggi più che mai è fondamentale dare attuazione e portare avanti tutte le iniziative che possano contribuire a qualificare ancora di più Sos Enattos come sito ideale a ospitare uno dei poli scientifici più importanti a livello internazionale» le parole dell’assessore regionale dei Lavori Pubblici, Pierluigi Saiu. «In Sardegna - precisa l’assessore Saiu - il progetto avrà, in particolare, l’obiettivo di potenziare la banda ultralarga della rete Garr, un asset fondamentale per l’interconnessione dei centri di ricerca a livello nazionale. Parliamo dell’autostrada tecnologica attraverso la quale, domani, potranno viaggiare anche i dati raccolti dall’ET verso tutto il mondo».

GLI INVESTIMENTI – «La nuova rete si integrerà con il nuovo collegamento in fibra ottica tra il sito di Sos Enattos e la rete Garr, per cui la Regione - sottolinea ancora l’assessore - ha stanziato un finanziamento di un milione di euro. Connettere ad altissima velocità Sos Enattos e la rete di ricerca nazionale e internazionale è strategico per la candidatura dell’Isola alla realizzazione del grande osservatorio per lo studio delle onde gravitazionali. La giunta sta poi programmando le risorse per gli interventi necessari sulla viabilità provinciale: 1,5 milioni sulla SP73 per i lavori sul manto stradale, mezzo milione per gli interventi all’interno del centro abitato di Lula e duecentomila euro per l’ingresso di Onanì. A queste vanno poi aggiunte le risorse per la progettazione degli interventi di ulteriore messa in sicurezza della Bitti-Sologo». «Giochiamo una partita importantissima per il futuro della Sardegna – la conclusione – la Regione farà la propria parte ma, oggi più che mai, per raggiungere il traguardo, è indispensabile il massimo impegno di tutte le istituzioni in campo».

(Unioneonline)

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