«I concorsi? Sono un obbligo di legge. Con l’Atto aziendale adottato nel gennaio 2023, l’Arnas Brotzu si è impegnata a coprire, in tempi brevi, i ruoli vacanti. Un processo iniziato nel 2022 con la nomina di due direttori di struttura complessa e mai arrestatosi». Così la direttrice generale dell’Azienda ospedaliera, Agnese Foddis, replica alle polemiche dei giorni scorsi sul periodo particolarmente “caldo” per le nomine dei primari, diciassette in tutto.

Alcuni posti sono stati già assegnati, altri sono in gara. I reparti interessati sono ad esempio Chirurgia senologica del Businco, Chirurgia generale a indirizzo oncologico, Chirurgia generale e d’urgenza del San Michele, Cardiologia pediatrica, Radiologia oncologica, Oculistica, Urologia, Oncologia medica, Chirurgia plastica e ricostruttiva.

«Tutti i servizi funzionano meglio, se c’è un capo a coordinarli, e nella sanità il concetto è ancora più vero. Per questo si devono nominare i direttori di struttura, per questo – se non lo si fa – si ricevono critiche da personale, sindacati, opinione pubblica e stampa. Pur comprendendo che è in corso la campagna elettorale per le Regionali, e nel rispetto di tutte le posizioni politiche, l’Arnas Brotzu continua a fare quel che ha deciso nel gennaio 2023: rendere nuovamente efficienti i propri reparti ospedalieri nominando i direttori ed evitando il ricorso a nomine provvisorie», sottolinea Foddis in una nota. «Abbiamo scelto di non paralizzare l’Arnas in attesa dell’esito delle elezioni, che non hanno alcuna attinenza con le scelte sanitarie per garantire il servizio alla popolazione».

Dopo un articolo pubblicato il 31 gennaio scorso su L’Unione Sarda, con l’elenco delle selezioni, il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale Francesco Agus, componente della commissione Sanità, era intervenuto sul tema: «Gran parte dei reparti dell’Arnas Brotzu sono stati guidati in questi ultimi anni da primari facenti funzione. Non nego che questi ruoli, quantunque precari, ci hanno fatto registrare nel corso della legislatura delle ripercussioni sull’organizzazione stessa dei reparti, e di riflesso quindi sull’attività clinica, nonché sulla soddisfazione del personale medico, infermieristico, sanitario e amministrativo. Ecco che assistiamo alla svolta in piena campagna elettorale: l’azienda sembra essersi trasformata in un “concorsificio”».

Anche il capogruppo del Pd Gianfranco Ganau ha sottolineato che «stiamo assistendo, si potrebbe dire, quasi ad un mercato di nomine, incarichi e convocazioni di concorsi per amministrativi come non si erano mai viste in cinque anni di legislatura. Già negli scorsi mesi abbiamo assistito all’attribuzione di incarichi e posizioni organizzative non sempre opportune a fine legislatura anche per chi ne ha beneficiato, ma farlo nel vivo della campagna elettorale delle regionali va molto oltre, ai limiti della legalità e correttezza. Che rischia di sollevare ricorsi».

La dg Foddis spiega che «per le nomine dei direttori di struttura complessa, l’Arnas Brotzu impiega commissioni esterne i cui componenti sono estratti da un elenco nazionale, in piena trasparenza. E con l’attribuzione di questi incarichi, si mette fine all’utilizzo dei direttori facenti funzioni, che possono restare in carica per un tempo massimo di 18 mesi, così come stabilito dal Contratto nazionale di lavoro».

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