Caos trasporti e disagi alle partenze dall’Isola. È questo il racconto che emerge sul weekend appena trascorso nello scalo aeroportuale di Elmas.

Nello specifico, nella mattinata  di sabato, le file avrebbero superato i 40 minuti verso gli imbarchi, condite da nervosismo e discussioni tra i passeggeri. A raccontarlo, Valentina Corrias, pendolare di Arzana diretta a Cuneo col volo Ryanair delle 10.40.

«Pur essendo partita dall’Ogliastra di buonora – spiega Corrias – all’arrivo in aeroporto ho trovato una situazione di totale disorganizzazione, fra poco personale a disposizione e la gente abbandonata nella fila verso gli imbarchi. Il tutto col rischio di perdere i voli per le lungaggini al check-in e in fase di controllo».

E pazienza per la possibilità di beneficiare della corsia prioritaria del Fast Track, con un supplemento di pochi euro. Sia Corrias che tanti altri viaggiatori hanno rifiutato in tronco: «È una questione di principio – prosegue la giovane - non bastano i disagi della continuità territoriale e i prezzi esorbitanti, ora dobbiamo anche pagare per aggirare la fila? Stiamo parlando del più importante scalo della Sardegna. Certe situazioni non sono accettabili».

E ancora: «Se non fosse stato per il buonsenso di tanti viaggiatori, che partivano dopo di noi e ci hanno ceduto il loro posto in fila, saremmo rimasti a terra».

Ma le vere ragioni della disorganizzazione sarebbero non solo nel poco personale a disposizione ma anche nei controlli: «Viaggio almeno una volta al mese, talvolta per ragioni lavorative, e all'arrivo ai metal detector la lentezza regna sovrana. A Roma ciò non avviene. E le procedure si svolgono in modo più agevole anche attraverso nuove tecnologie. Sarebbe opportuno adeguarsi anche da noi».

Nel racconto emergono poi problematiche inerenti i pochi parcheggi a disposizione: «La giustificazione dell'alta stagione regge fino a pagina due. Trovare un posteggio è diventata una vera impresa. Ho dovuto rifarmi ad un servizio navetta a pagamento, lasciando la mia auto distante dall'aerostazione. Perché non aumentare le aree a disposizione?».

Storie e racconti dei pendolari dall’isola al cosiddetto Continente, dove i problemi si rincorrono di stagione in stagione. 

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