Degli 87 consiglieri regionali appartenenti a tutti i partiti inizialmente coinvolti nelle inchieste sui fondi ai gruppi ce ne sono una settantina che aspettano ancora di conoscere il loro destino. Ecco i loro nomi: Silvestro Ladu (Fortza Paris) Giommaria Uggias (Idv), Carmelo Cachia (Pd), Sergio Marracini (Udc), Salvatore Serra (Sinistra autonomista), Tore Amadu, Oscar Cherchi (Pdl), Mario Floris (Uds), Alberto e Vittorio Randazzo (Udc), Giuseppe Atzeri (Psd'Az), Beniamino Scarpa (prima Psd'az poi Pd), Maria Grazia Caligaris, Raimondo Ibba, Pierangelo Masia e Raffaele Farigu (Partito socialista).

E ancora: Sergio Milia, Sergio Obinu, Franco Cuccu e Andrea Biancareddu (tutti Udc); Francesca Barracciu, Antonio Biancu, Mario Bruno, Antonio Ignazio Calledda, Mariuccia Cocco, Elia Corda, Angelina Corrias, Giuseppe Cuccu, Renato Cugini, Vincenzo Floris, Alessandro Frau, Gianluigi Gessa, Giovanni Giagu, Silvio Lai, Gavino Manca, Siro Marrocu, Salvatore Mattana, Giovanni Battista Orrù, Nazareno Pacifico, Giuseppe Pirisi, Stefano Pinna, Chicco Porcu, Francesco Sabatini, Alberto Sanna, Simonetta Sanna, Giacomo Spissu (tutti del Pd). Carlo Sanjust e Mario Diana e Onorio Petrini (Pdl), Giorgio Oppi e Nello Cappai (Udc), Giacomo Sanna, Efisio Planetta (Psd'Az). Roberto Capelli (ex Udc), Mariano Contu e Claudia Lombardo (Forza Italia), Pierpaolo Vargiu e Ciriaco Davoli, ex tesorieri di Riformatori e Rifondazione, Giuseppe Fadda (Rifondazione e Sinistra autonomista), l'ex forzista Ignazio Artizzu, Antonello Liori (ex An).

L'elenco prosegue con Matteo Sanna di An; Attilio Dedoni dei Riformatori; Luciano Uras di Rifondazione comunista; Franco Sergio Pisano dei Riformatori; Eugenio Murgioni di Fortza Paris; Ignazio Paolo Pisu di Rifondazione; Paolo Antonio Licheri della Sinistra autonomista; Pasquale Onida di Fortza Paris; Fedele Sanciu e Nicolò Rassu di Forza Italia, Paola Lanzi della Sinistra autonomista e Gavino Raimondo Cassano dei Riformatori.
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