Non potrà tornare a insegnare nella scuola pubblica Alessandro Dettin, l'ex docente cagliaritano di 63 anni, condannato per detenzione di materiale pedopornografico e licenziato dal ministero dell'Istruzione e dell'Università al termine di un procedimento disciplinare.

Lo ha chiarito la sezione Lavoro della Cassazione che ha rigettato il ricorso dell'ex docente contro la pronuncia dei giudici della Corte d'appello di Cagliari che avevano ritenuto corretta la massima sanzione disciplinare del licenziamento. Originario di Schio ma da tempo residente a Cagliari, l'ex vicepreside del liceo Motzo di Quartucciu era stato arrestato nel giugno del 2013 perché trovato in possesso di migliaia di foto vietate scaricate da internet.

Impugnando davanti al Tribunale la destituzione, Dettin aveva contestato - tra le varie cose - anche il principio di proporzionalità della sanzione, la più grave prevista per un insegnante. Anche la Corte d'appello si era pronunciata sulla vicenda, dopo aver valutato la particolare gravità della condotta, ritenendo il suo ricorso inammissibile.

"La condotta tenuta dal ricorrente", avevano stabilito i giudici cagliaritani, "prevede la massima sanzione disciplinare per atti che siano in grave contrasto con i doveri inerenti alla funzione e che, in ogni caso, siano di gravità tale da non consentire la prosecuzione, neppure temporanea, del rapporto, integrando così la giusta causa di licenziamento".

I fatti contestati a Dettin, che gli sono costati la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione (pur con pena sospesa), consistevano nell'aver "detenuto un ingente quantitativo di materiale pedopornografico scaricato da Internet tra il 2008 e il 2013". Un comportamento che sia il Miur che i giudici avevano ritenuto "sicuramente contrario ai doveri inerenti alla funzione di insegnante".

Affiancato dall'avvocato Francesco Caroleo, Alessandro Dettin si è così rivolto anche alla Suprema Corte: la sezione lavoro presieduta dal giudice Daniela Blasutto - con una sentenza depositata il 10 gennaio - ha condiviso la decisione dei magistrati d'Appello, rigettando il ricorso e condannando l'ex docente a pagare 11.500 euro di spese. Il licenziamento è dunque legittimo.

© Riproduzione riservata