Almeno tredici le coltellate che Francesco Massa, 63 anni, ha sferrato a Massimiliano Lilliu, 30 anni, non lasciandogli scampo. Sul delitto avvenuto ieri mattina all’alba a Cagliari cominciano ad affiorare ricostruzioni e macabri dettagli.

Tutto è iniziato intorno alle prime luci dell’alba nell’appartamento che i due condividevano con altre due persone in via delle Doline, a San Michele. Tra loro una lite per futili motivi, di quelli che fanno discutere spesso persone che dormono sotto lo stesso tetto: le troppe lavatrici, le luci dimenticate accese. 

L’epilogo però è drammatico: Massa, 63 anni, ambulante, già una condanna alle spalle per omicidio nel 1995, ha afferrato un coltello da cucina e si è avventato sul trentenne, aiuto cuoco di un frequentatissimo locale cagliaritano.

Lo ha colpito prima alla schiena, poi alle braccia, infine all’addome.

DOPO L’OMICIDIO – Dopo il delitto, con gli abiti ancora sporchi di sangue, ha bussato alla porta della camera da letto di un altro degli inquilini che vive nell’appartamento chiedendo di chiamare la polizia.

Quindi ha gettato il coltello fuori da una finestra, subito ritrovato, ed è uscito. Gli agenti della Mobile, coordinati dal dirigente Fabrizio Mustaro e dal suo vice Davide Carboni, lo hanno fermato con gli abiti ancora insanguinati non lontano dall’abitazione dove si è consumato il delitto.

Sul posto anche i colleghi delle Volanti, quelli della Scientifica per i rilievi e il medico legale Roberto Demontis per i primi accertamenti sul cadavere.

Massa, difeso dagli avvocati cagliaritani Mauro Massa e Laura Quartuccio, è stato accompagnato nel carcere di Uta. Tra oggi e domani, il giudice per le indagini preliminari potrebbe interrogarlo, quindi dovrebbe confermare la misura di custodia cautelare in carcere.

(Unioneonline)

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