La grande festa di maggio è anche un labirinto di emozioni, suoni, voci e rimandi storici evocati dai nomi dei mille protagonisti. Nel dizionario essenziale che segue la mappa per orientarsi nel giorno che celebra Sant'Efisio.

ALTER NOS - Rappresenta il sindaco, sfila a cavallo e scioglie ogni anno la promessa fatta dalla comunità al Santo guerriero. Nel viaggio non è solo ma affiancato da due file di confratelli con indosso l'abito penitenziale. Indossa frac, cilindro e marsina e porta le insegne della municipalità: la fascia tricolore e il Toson d'oro, il medaglione donato nel 1679 dai re spagnoli al Comune di Cagliari.

ARCICONFRATERNITA - Fondata nel 1538, è custode della festa e di tutte le celebrazioni in onore di Sant'Efisio. Composta da circa 140 elementi (80 uomini e 60 donne), ogni anno accoglie giovani e novizi.

ATRUS ANNUS - È uno dei tanti auspici che accompagnano i momenti condivisi dalla comunità che si ritrova a celebrare i riti durante il mese dedicato a Efisio.

BENEDIZIONE DEL GIOGO - Rito minore ma seguito dai fedeli. Ogni anno giunge a Stampace da un paese del Campidano un giogo di buoi che condurrà il carro del Santo nel suo pellegrinaggio da Cagliari a Nora. Davanti alla chiesa del martire, confratelli e consorelle fanno da corona alla benedizione lanciando petali sugli animali.

COSTUMI - Il primo maggio sfilano donne e uomini, giovani e anziani con il costume tradizionale del paese che rappresentano. Sono oltre tremila i devoti che indossano abiti confezionati con stoffe pregiate, ricami e gioielli che rimandano ad antiche tradizioni. I costumi femminili sono ricercati, quelli maschili esibiscono in genere il bianco e il nero.

CARRADORI - Sono due e hanno l'incarico di addobbare i buoi con fiori e campanelle e di condurre il cocchio dorato durante il tragitto del mattino del primo maggio.

COCCHIO DE ORO - È il cocchio del Settecento trainato da buoi addobbati a festa. Il suo compito è accompagnare Efisio dalla chiesetta di Stampace a Giorgino.

COCCHIO DI CAMPAGNA - Sostituisce il "cocchio di città" e conduce il Santo da Giorgino a Nora.

COLLATERALI - Sono due e camminano ai lati del cocchio. Custodiscono il simulacro lungo il viaggio da Cagliari a Nora e ritorno. Fanno fermare la carrozza del Santo per ricevere le offerte dei fedeli.

CAVALIERI - Partecipano alla sfilata stando in sella a cavalli addobbati con ghirlande e fiocchi di vari colori. Partecipano alla processione dal 1886.

DECANO - Rappresenta l'Arcivescovo di Cagliari in carica. Assieme ai sacerdoti, segue il carro del Santo accanto al presidente dell'Arciconfraternita e al parroco della chiesa di sant'Efisio.

DEVOZIONE - È quel che prova tutta Stampace, orgogliosa del Santo. Il quartiere vive la devozione a Efisio in modo viscerale.

EFISIO - Nacque ad Elia Capitolina verso la metà del III secolo. Di madre pagana, si arruolò nell'esercito romano. Inviato in Sardegna per combattere i cristiani, si dedicò alla diffusione della sua nuova fede. Fu decapitato il 15 gennaio 303 e poco prima di morire chiese a Dio di proteggere Cagliari e i suoi abitanti. I sardi lo invocarono per far cessare l'epidemia di peste del 1656. La Municipalità promise che, se Sant'Efisio avesse esaudito la richiesta, cosa che avvenne, si sarebbero svolti ogni anno dei festeggiamenti in suo onore.

GRUPPI FOLK - Sono la componente variopinta della sagra. I loro costumi multicolori rappresentano la vocazione popolare e l'attaccamento al Santo.

GUARDIANIA - Sono per tutti Is dottoris, scortano il Terzo guardiano. Sono 23 confratelli vestiti in modo elegante.

MAZZIERI - Vestiti con un'elegante livrea del Seicento, affiancano e scortano l'Alter Nos in alta uniforme.

MILIZIANI - Rappresentano i gendarmi che in passato scortavano il cocchio di Sant'Efisio. Armati di sciabola e fucile, indossano sgargianti giubbe rosse.

NORA - È la tappa finale della lunga processione. Ad aspettare il Santo ci sono gli uomini e le donne dell'Arciconfraternita del Gonfalone e i confratelli e le consorelle di Pula.

PROCESSIONE - Da Stampace a Nora, figuranti e spettatori sono parte di un rito secolare. Sfilano gruppi folk, cavalieri campi danesi, miliziani a cavallo, guardiania, l'Alter Nos, l'Arciconfraternita e il cocchio con Sant'Efisio.

RIENTRO - La mattina del quarto giorno inizia la processione da Nora verso Cagliari. In un sol giorno si ripercorre il tragitto fatto nei primi tre giorni di pellegrinaggio. La processione sosterà in tutte le tappe del pellegrinaggio da Cagliari verso Nora.

SA RAMADURA - È il grande e colorato tappeto di petali di fiori che le donne cospargono in via Roma durante la sfilata e prima del passaggio del cocchio di città con il Santo.

TERZO GUARDIANO - Cura nei dettagli l'organizzazione, di cui è responsabile, ed è il rappresentante ufficiale della manifestazione.

TOSON D'ORO - È il pendaglio che viene indossato dall'Alter Nos. Non si tratta dell'originale ma di una copia realizzata dallo scultore cagliaritano D'Aspro negli anni Cinquanta. L'originale, perso durante la sfilata del 1955 e poi ritrovato dai netturbini, è custodito sottochiave.

TRACCAS - Sono i carri trainati da un giogo di buoi. Il primo maggio sfilano addobbati con i frutti dei campi e i prodotti tradizionali della gastronomia sarda.

VESTIZIONE - La vestizione del Santo inizia il pomeriggio del 29 aprile. In passato avveniva nel chiuso della sacrestia, da qualche anno la statua viene sistemata all'ingresso della chiesa a Stampace.

VILLA D'ORRI - Tappa del cocchio di campagna con il Santo e i fedeli. Nella cappella di famiglia dei marchesi Manca di Villahermosa si celebra la benedizione eucaristica, con il bacio della reliquia, cui segue il rinfresco per il seguito al Santo.

VILLA SAN PIETRO - Villa San Pietro prepara per Sant'Efisio una grande accoglienza: le strade offrono una straordinaria visione con s'arramadura. A ricevere il Santo l'intero paese con il parroco, il sindaco, traccas, gruppi e cavalieri.

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