La Regione è pronta a emettere l’ordinanza per far ripartire i test a chi sbarca nell’Isola, che dovrebbe arrivare entro il fine settimana.

Ma non a tutti, il modello potrebbe essere quello siciliano. Il Green pass non basta per chi arriva o torna dalle vacanze da Paesi in cui la variante Delta ormai impazza: quindi Malta, Spagna, Portogallo, Inghilterra, India, Brasile, Bangladesh, per esempio. I test per chi arriva dall’Italia invece dovrebbero essere volontari.

Stretta più importante negli scali di Olbia, Alghero e Cagliari, dove atterrano i voli provenienti dall’estero. La gestione dovrebbe essere affidata alla Protezione civile.

Bisogna bloccare i positivi prima che si creino altri focolai che rischiano di far finire l’Isola in zona gialla.

“Gli ultimi casi di variante Delta – va ripetendo da giorni il direttore del laboratorio analisi dell’Aou di Cagliari Ferdinando Coghe – sono dovuti a sardi che rientrano dalle vacanze”.

Plaudono i presidenti degli Ordini dei Medici Chirurghi della Sardegna: “Purtroppo c’è un aumento dei contagi che ha portato in breve tempo dalla classificazione a rischio basso a quella a rischio moderato, per cui sarebbe opportuno ripristinare i controlli. Sarebbe opportuno effettuare tamponi molecolari”.

Un altro fronte è quello dei parametri per la classificazione di rischio e la valutazione dei colori delle zone. Lo hanno detto l’assessore Nieddu e Ugo Cappellacci, il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga è pronto a fare questa proposta al governo.

L’incidenza non va calcolata sui soli residenti, visto che la Sardegna con i flussi turistici d’estate triplica la propria popolazione. E’ impensabile dover subire chiusure a causa di positivi “importati”.

(Unioneonline/L)

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