È passato dall’essere persona informata sui fatti a indagato per duplice omicidio volontario dei genitori, sottoposto a fermo disposto dalla pm Rossana Allieri, dopo sei ore di intenso interrogatorio nella caserma dei carabinieri di San Bartolomeo. Claudio Gulisano, uno dei due figli dei coniugi trovati senza vita nel loro appartamento di via Ghibli la sera del 5 dicembre scorso, è stato trasferito ieri notte in carcere a Uta. Le vittime, Luigi Gulisano e Marisa Dessì, avevano 79 e 82 anni.

LE INDAGINI
Il suo interrogatorio è stato interrotto verso le 19.30 a causa di dei gravi indizi emersi nel corso del lungo faccia a faccia con gli inquirenti: il principale è che lui ha dichiarato di non essere andato a casa dei genitori la mattina del 5, quando invece una testimone l’avrebbe visto entrare nell’abitazione. In realtà lui avrebbe raccontato agli investigatori di non vedere i genitori da un po’ di tempo e di essere stato allarmato da uno zio tanto poi da recarsi in via Ghibli nel tardo pomeriggio del 5. Erano circa le 19:30 di ieri, quando la Pm Allieri ha sospeso l’interrogatorio chiedendo all’uomo di nominare un avvocato: il legale Luigi Sanna questa mattina era in procura a ritirare gli atti e subito dopo andrà a trovare il suo assistito in carcere.

I GRAVI INDIZI

Il movente sarebbe collegato a questioni di natura economica: ci sarebbero dei prelievi o dei bonifici a favore di Claudio Gulisano nelle giornate del quattro e del 5 quando, secondo i sospetti degli investigatori, i due sarebbero stati già morti. Dalla mattina del quattro, infatti stando alle indiscrezioni, i due anziani non ricevevano più telefonate salvo un misterioso messaggio inviato alle nove del mattino per questioni di lavoro. Resta ancora in piedi l’ipotesi di avvelenamento con nitrito di sodio.

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