Chirurgo licenziato dal Brotzu: «Non avevo équipe né sala operatoria»
Incarico revocato per inadempienza, il medico spedisce alla Corte dei Conti un esposto firmato da 13 colleghiMassimiliano Tuveri
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Chiamato a dirigere un reparto mai nato. “Licenziato” dall’incarico perché, è la contestazione, non avrebbe raggiunto gli obiettivi. Tutto in meno di un anno. «Colpa sua», sostengono i vertici dell’Arnas Brotzu. «Non mi hanno messo in condizione di lavorare, anche se ci ho provato in tutti i modi» è, in sintesi, la replica del diretto interessato: Massimiliano Tuveri, luminare della medicina che tre giorni fa si è visto revocare la direzione della struttura complessa di Chirurgia generale oncologica senza aver potuto effettuare nemmeno un intervento. A suo sostegno c’è anche un esposto alla Corte dei Conti firmato da 13 colleghi.
Il reparto
La firma del contratto risale al primo giugno dell’anno scorso: Tuveri aveva vinto il bando per dirigere una struttura di nuova costituzione. Di organizzato, però, non c’era nulla. Il chirurgo ha preso servizio: si è insediato in una stanzetta. Ma non aveva un’équipe. Né sale operatorie. Così non ha usato il bisturi ma si è dedicato alle consulenze su pazienti passati dal Cup.
Lo scontro
A luglio 2024 l’Arnas (Dg Agnese Foddis e Ds Raimondo Pinna) gli assegna due stanze di degenza con quattro letti. Il personale? Non specializzato nella sua branca, in condivisione con un altro reparto. Tuveri, attraverso l’avvocato Gianni Benevole, procede con le prime due diffide. E chiede di essere mandato in un ospedale veronese, dove resta fino a dicembre, periodo di fine del trasferimento.
L’Arnas fa sapere che Tuveri dovrà operare nelle sale che verranno via via messe a disposizione, ma l’organico del reparto ancora non c’è. E i pazienti che aveva in attesa vanno altrove.
Iniziano gli scambi di comunicazioni. Il direttore sanitario Raimondo Pinna il 29 gennaio mette a disposizione una sala operatoria per il 6 febbraio. Tuveri fa sapere che i pazienti in attesa (gente col cancro) non c’erano più, che il preavviso era troppo esiguo e che gli spazi offerti non erano comunque consoni.
E succede che in quella data Tuveri resta in una stanza, non può lavorare. Il 6 marzo parte la contestazione disciplinare: l’Arnas lo persegue perché lo considera inadempiente. Il 22 aprile arriva la decisione: l’incarico di direttore di struttura complessa è revocato. E il medico fa ricorso: stando a quanto trapela, il provvedimento potrebbe essere bloccato, in Regione non è stato gradito da tutti.
Tutti i dettagli su L’Unione Sarda in edicola e sull’edizione digitale