Il Comune di Cagliari deve attivare la “carriera alias” per tutelare i dipendenti Trans+. La proposta arriva  attraverso una mozione che porta la prima firma della consigliera Giulia Andreozzi (Possibile): da febbraio è in attesa di essere discussa, ma è all’ordine del giorno della riunione dell’aula prevista per domani, 4 ottobre.

Di che si parla? Di tutela dei diritti. La “carriera alias” nasce con l’attivazione di  un profilo alternativo e temporaneo, per i dipendenti  che non si riconoscono nel genere “assegnato alla nascita” come oggi si usa dire con riferimento al sesso biologico – e che, quindi, intendono vedersene riconosciuto un altro:  quello percepito.

Per Cagliari non sarebbe una novità. Andreozzi nella mozione cita l’esempio dell’Università: “La procedura prevista prevede la sottoscrizione di un accordo confidenziale, a seguito del quale l’Ateneo si impegna ad attivare la carriera alias, mediante l’assegnazione di un’identità provvisoria, transitoria e non consolidabile e a rilasciare al/alla richiedente un nuovo badge alias indicante il proprio cognome, il nome scelto dallo/dalla stesso/a e la matricola universitaria. Entrambi i badge”, si legge, “rimarranno in uso allo studente, nel rispetto dei limiti contenuti nel regolamento, per tutta la durata del periodo di transizione fino al momento in cui verranno presentati i “nuovi” documenti”.

Con l’iniziativa consiliare si vuole attivare lo stesso meccanismo anche in Comune. Dove sono stati indetti numerosi concorsi. E tra chi ha superato le prove “è possibile che vi siano persone Trans+, la cui vita lavorativa (ma in primo luogo la cui dignità)”, per Andreozzi, “sarebbe maggiormente garantita se fosse loro consentito di identificarsi, nei rapporti di lavoro, con il nome scelto e l'identità percepita”.

La mozione serve per impegnare la giunta. Il dibattito in aula si preannuncia caldo.

(Unioneonline/EF)

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