Disponibilità finanziarie per oltre 970mila euro sono state sequestrate a tre persone e a una società. L’indagine per truffa aggravata viene seguita dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Cagliari.

I destinatari del sequestro preventivo, finalizzato alla confisca e che riguarda somme di denaro pari a 972.342 euro, sono un’azienda operante nel settore della produzione di software - con sede iniziale a Brescia e poi in provincia di Milano - e il presidente del Consiglio di Amministrazione pro tempore.

L’attività investigativa è incentrata sul corretto utilizzo di finanziamenti comunitari sovvenzionati mediante i Pacchetti Integrati di Agevolazioni (P.I.A.) in esecuzione della Programmazione Unitaria 2007-2013 – P.O.R. Sardegna – FESR 2007/2013 (Interventi a sostegno della competitività e dell’innovazione), che erano stati richiesti e ottenuti dalla società per la creazione e lo sviluppo di una infrastruttura informatica di sicurezza avanzata, con metodologie e tecnologie di cyber security, denominata “PISDAS” (Piattaforma Integrata Servizi Digitali Avanzati Sicuri).

Questa architettura informatica doveva essere realizzata attraverso l’utilizzo di risorse umane reperite all’interno del territorio sardo, aventi competenze specialistiche di informatica e telecomunicazioni (analisti e progettisti software, laureati in ingegneria, in fisica o informatica) e impiegati in una sede stabile sempre nell’Isola.

In base agli esiti delle indagini svolte, sarebbe stata fraudolentemente certificata la realizzazione del software in una unità produttiva avente sede nel territorio della Sardegna, affermando inoltre che i ricercatori e il personale impiegato avessero lavorato a Cagliari: il tutto attraverso l’esibizione di documentazioni delle quali si assume la falsità, che hanno consentito, in tal modo, di far ottenere alla società le prime due tranche di contributo - pari a complessivi 972.342 euro – traendo in inganno i funzionari del Centro Regionale di Programmazione della Regione Autonoma Sardegna, deputati all’istruttoria dell’istanza di finanziamento e al controllo del rispetto dei requisiti previsti nel bando.

Grazie all’intervento delle Fiamme Gialle è stato bloccato l’ulteriore e ultimo pagamento di 769.356 euro e revocato l’intero contributo.

La Procura di Cagliari ha iscritto nel registro degli indagati tre persone – oltre alla società - per truffa aggravata.

(Unioneonline/s.s.)

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