Il 9 maggio “Streets for Kids” porta il tragitto casa-scuola a passo di gioco e amicizia. Genitori e associazioni insieme per promuovere la mobilità attiva e riscoprire il piacere di camminare.

Non è un autobus, ma ha fermate. Non ha ruote, ma funziona con energia pulita: quella dei passi dei bambini. Si chiama “pedibus” ed è la carovana colorata e festosa che domani, venerdì 9 maggio, condurrà gli alunni della scuola primaria Sant’Alenixedda fino ai cancelli dell’istituto, partendo alle 8:00 da piazza San Benedetto e con arrivo previsto venti minuti dopo in piazza Giovanni XXIII. Ad accoglierli, giochi all’aperto e un piccolo esempio di come la città potrebbe diventare più vivibile per tutti.

Promosso dall’associazione Donne in Bici e Micromobilità Asd Aps, in collaborazione con i genitori della scuola, il progetto rientra nella campagna europea “Streets for Kids”, che punta a ripensare gli spostamenti quotidiani in chiave sostenibile, divertente e salutare.

Camminare insieme verso la scuola è molto più che un semplice spostamento: è un momento per socializzare, sviluppare autonomia, rafforzare il senso di comunità. «Il pedibus”, spiegano le promotrici, «non è solo una soluzione ecologica, ma anche educativa: insegna ai bambini che muoversi a piedi non è solo possibile, ma bello e sicuro—se le condizioni lo permettono».

E proprio la sicurezza è uno dei punti centrali. Piazza Giovanni XXIII è sì un luogo vissuto e prezioso per le famiglie, ma non privo di insidie: nelle scorse settimane si sono verificati incidenti agli attraversamenti pedonali e non mancano i veicoli che sfrecciano nei pressi della scuola anche negli orari più sensibili. Per questo l’iniziativa vuole anche essere un segnale chiaro alle istituzioni: servono percorsi casa-scuola più sicuri e protetti, in cui bambini e genitori possano sentirsi liberi di scegliere la mobilità dolce.

«Fino a qualche decennio fa era normale andare a scuola a piedi o giocare per strada», ricordano dall’associazione. «Oggi, invece, la strada è vissuta come un pericolo. Ma non è la strada in sé a essere cambiata: siamo noi a doverla ripensare». Organizzare pedibus periodici o permanenti, con il supporto delle famiglie e, se possibile, delle amministrazioni locali.

La speranza è che l’evento di venerdì non resti un episodio isolato. L’obiettivo, infatti, è creare le condizioni perché il pedibus possa diventare un’abitudine quotidiana, autogestita dai genitori durante tutto l’anno scolastico.

Un modo semplice per ridurre l’uso delle auto davanti alle scuole, decongestionare le strade e restituire ai più piccoli il diritto di muoversi in autonomia.

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