Il liceo Alberti non può più rimandare: «Vogliamo una sede nostra». La voce è unica, la protesta pure: davanti agli striscioni, nel sit-in davanti alla sede di Viale Colombo, a Cagliari, c’erano studenti e professori, compatti nel voler porre fine alla serie infinita di affitti e rinnovi che coinvolge l’istituto. 

«La nostra sede di Viale Colombo», spiega la professoressa Elisabetta Carta, «è un bene demaniale, gestito dall’Autorità Portuale, che ci viene dato in affitto di anno in anno con delle proroghe successive. Attualmente il nostro contratto scade a settembre, formalmente non sappiamo cosa ci succederà: potrebbe esserci una proroga, come potrebbe anche non esserci. Ma forse non basterebbe».

Sì, perché mantenere la sede non è l’unica necessità: «L’istituto», spiega ancora la docente, «ha diverse parti inagibili, tra cui un laboratorio di chimica e la Città Metropolitana interverrà solo in caso di una proroga significativa». 

Criticità che non sono una novità, come racconta Mariano Asunis, oggi professore, ma in passato studente dell’Alberti e rappresentante d’istituto. Pone l’accento sull’importanza della sede di Viale Colombo, fondamentale per gli studenti pendolari, trattandosi dell’istituto più vicino alla stazione di Piazza Matteotti, oltre a servire una parte di città lontana dagli altri licei scientifici: «I problemi che avevo nel ‘94», racconta, «li ho attualmente: la sede era provvisoria allora, ed è provvisoria adesso. Siamo sparsi su tre sedi, con via Ravenna e via Koch. Questa di Viale Colombo è in un posto fantastico, abbiamo una vista magnifica ed è forse per questo che non ce la vogliono dare in via definitiva, perché magari ci sono degli altri progetti». 

Ed in effetti i progetti ci sono, col restyling del waterfront che escluderà – di fatto – la scuola dall’area. Ma il delegato per la Pubblica istruzione della Città Metropolitana di Cagliari, Alessandro Balletto, assicura che non ci sarà nessuno sfratto per il prossimo anno scolastico, dopo la richiesta effettuata all’Autorità portuale. E la nuova sede dell’Alberti potrebbe sorgere a poche centinaia di metri: «L’Amministrazione si è già mossa», chiarisce Balletto, «deliberando il progetto preliminare per la riqualificazione del lungomare: nell’ambito del polo fieristico sorgerà un polo tecnologico, all’interno del quale è previsto un istituto scolastico. Potrebbe essere il nuovo Alberti».

Una soluzione che andrebbe incontro alle esigenze degli studenti: «Ben venga rimanere in Viale Colombo», spiega la rappresentante d’istituto Sara Naciri, «ma non cerchiamo questo. Vogliamo una sede che sia una scuola, attrezzata con palestra, aula magna e laboratori, e che resti vicina a Piazza Matteotti. Soprattutto, vogliamo una sede nostra». 

Una voce, quella di studenti e professori, che potrebbe essere presto ascoltata: l’assessore regionale della Pubblica istruzione Biancareddu, tramite il suo staff, ha dato disponibilità all’apertura di un tavolo interistituzionale

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