Sono dappertutto. Nelle strade, nei palazzi delle istituzioni, nei monumenti, nelle case private, ai semafori, sui tetti, nei centri commerciali, nei negozi e allo stadio. Sono tantissime le telecamere degli impianti di videosorveglianza istallate in ogni angolo della città. A volte la loro presenza è segnalata con un cartello, ma spesso è impossibile notarle, si mimetizzano nelle vetrine, sotto i balconi. Nessuno sfugge ai loro sguardi. Sono fisse, motorizzate, interne ed esterne. Passare inosservati è davvero impossibile. Basta fare una passeggiata in centro per scoprire che ogni nostro movimento viene filmato e registrato. Giorno e notte.

Settanta telecamere

Cronaca di un passeggiata spiata, filmata e registrata da almeno settanta telecamere percorrendo un itinerario che parte dal largo Carlo Felice, prosegue in via piazza Yenne, via Manno e si conclude in piazza Costituzione. Poche centinaia di metri nel cuore dello shopping tra banche, negozi, bar e ristoranti. Risalendo da via Roma si contano quasi settanta apparecchi che "sorvegliano" tutto il tragitto. In alcuni tratti, dove si "incrociano gli sguardi" di più telecamere, è possibile che la stessa scena venga ripresa anche da tre angolazioni diverse.

Cartelli e informazioni

Molti impianti di videosorveglianza sono regolarmente segnalati (lo prevede la legge), come nel caso delle banche. Ma spesso non c'è alcuna indicazione: tra via Roma e piazza Costituzione ci sono almeno venti impianti privi della segnalazione.

Monitor nel negozio

"Abbiamo le telecamere e i monitor all'interno del locale. Non ci sono impianti esterni", dice Massimiliano Agus, gestore di un negozio di abbigliamento in via Manno. "Le immagini vengono registrate e custodite nella penisola, dove ha sede l'azienda". Altri commercianti hanno i sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali operative delle forze dell'ordine e degli istituti privati di vigilanza. "Spesso le immagini sono utilissime quando vengono commessi reati", spiega Veronica Madau, portavoce della Questura di Cagliari che parla di "sicurezza partecipata". "È capitato - aggiunge - di intervenire dopo aver acquisito immagini registrate da impianti privati".

Sulla strada

Sono 65 le telecamere che vigilano sul traffico cagliaritano. "L'attività viene gestita nella nostra centrale operativa", sottolinea Mario Delogu, comandante della Polizia locale. "Nell'area vasta - continua - ci sono altre 30 telecamere. Poi ci sono quelle mobili utilizzate per individuare chi abbandona i rifiuti".

Riprese e privacy

L'avvocato Giovanni Battista Gallus è un esperto di protezione dei dati. Fino al 2019 ha collaborato con il Comune di Cagliari. "Il settore è disciplinato dalla normativa europea del 2019 - afferma - devono essere ben definiti alcuni aspetti: la trasparenza e la durata della conservazione dei dati. I cartelli devono contenere tutte le informazioni per tutelare la privacy dei cittadini". Osservazioni condivise anche da Andrea Pusceddu, presidente regionale di Federconsumatori. "Riceviamo molte segnalazioni e proteste - commenta - sia in merito agli impianti nei luoghi pubblici che in quelli privati".

Francesco Pintore

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