Attacchi neofascisti. Ma anche palestra inagibile e infiltrazioni in soffitti e pilastri. Sono solo alcune delle motivazioni - spiegate in una nota stampa - che hanno portato gli studenti del liceo classico Siotto all'occupazione dell'istituto.

La protesta è partita dopo la ricreazione. «Non contro la scuola ma per la scuola» spiega la rappresentanza studentesca del liceo di viale Trento costituita da Fabio Argiolas, Niccolò Dessì, Margherita Mereu e Federico Zanda. «Un'occupazione studentesca - aggiungono gli studenti - per sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione strutturale delle scuole Italiane e sull'inottemperanza da parte della politica regionale nei confronti dei propri doveri».

Nessuna accusa alla dirigenza dell'istituto. «Si è sempre impegnata - spiegano i giovani - nella misura possibile a tentare di risolvere queste problematiche. Il normale svolgimento delle lezioni non verrà né intaccato né impedito, non essendo un regime autoritario, la partecipazione è volontaria: la decisione, oltretutto, proviene dalla manifestazione degli studenti di rivendicare i nostri spazi, la libertà di usufruire del diritto allo studio e di avere libertà di esternare ciò che siamo, pur essendo, il nostro, già molto inclusivo come istituto».

Problema edilizia: «Sono anni che la nostra struttura risente dei tagli dell'istruzione, ad esempio l'inagibilità della nostra palestra, causata dalla presenza di banchi e sedie non appartenenti al nostro istituto, la condizione strutturale dei soffitti e dai pilastri inficiata dalle infiltrazioni. Questa nostra azione è l'ultima spiaggia, in quanto da anni l'amministrazione del nostro istituto ha tentato, invano, di instaurare un dialogo con l'ex provincia».

E poi gli ultimi episodi: «Come se non bastasse, da tre settimane circa, l'istituto è vittima di attacchi da parte di gruppi neofascisti, precedentemente già denunciati, che imbrattano la nostra scuola con manifesti e striscioni colpevoli di apologia al fascismo. Abbiamo tra l'altro riscontrato, senza cadere nella facile retorica di associare il fatto alla politica, che con la presenza del muovo governo statale questa tipologia di associazioni si sente nuovamente legittimata a palesarsi e a vessare coloro che hanno opinioni diverse dalle loro e dalla nostra costituzione, a seguito di questo ci sentiamo di rivendicare i giusti valori che il nostro istituto porta avanti da sempre». E ancora: «Contestiamo la riforma del 2019 riguardante l'esecuzione della prova orale di stato inadatta a una scuola post-covid. Infine ci auspichiamo che l'occupazione della scuola sia un chiaro messaggio di aiuto verso le istituzioni che gestiscono l'apparato».

(Unioneonline/v.l.)

© Riproduzione riservata