All'altezza della prima fermata la distesa marrone parte dalla battigia e arriva a un metro di distanza dalla recinzione del Wind surfing club: quasi venti metri di profondità per centinaia di lunghezza.

È l'altra faccia del Poetto dopo la mareggiata dei giorni scorsi: mentre tra quarta e quinta fermata è ricomparsa la sabbia bianca e sottile, alla prima la sabbia è seppellita sotto un letto di alghe.

Che non verranno toccate, promette Claudia Medda, assessora all'Igiene del suolo, perché sono naturali e riducono l'erosione.
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