Migliaia di bambini di Cagliari rischiano di rimanere senza cure: i pediatri non bastano. E quelli che ci sono, hanno centinaia di piccoli assistiti in più rispetto «al massimale, fissato in 880 pazienti, che dovrebbe essere il numero ritenuto accettabile per garantire un’assistenza degna di questo nome». 

L’allarme serpeggia tra i genitori ed è stato riversato in un ordine del giorno dell’opposizione in consiglio comunale, con Giulia Andreozzi (Possibile) prima firmataria. 

In città, secondo l’ultimo atlante demografico, si contano 13.919 bambini e bambine da 0 a 14 anni (il 9,17% della popolazione):  3.644 nella fascia 0-4 anni, 4.737 nella fascia 5-9 anni, 5.538 nella fascia 10-14 anni.

«Fino al compimento dei 6 anni i bambini devono essere seguiti necessariamente dal pediatra di libera scelta. Dai 6 anni in poi è possibile che siano seguiti in alternativa dal medico di medicina generale», spiega Andreozzi, ma è consigliato affidarsi al pediatra fino all’adolescenza. 

Il problema è che «negli ultimi anni sono andati in pensione numerosi pediatri, senza che vi fosse un’adeguata sostituzione.  Il 31 dicembre sono andate in pensione due pediatre, entrambe “massimaliste” e il 31 gennaio è previsto il pensionamento di un’ulteriore pediatra».

La conseguenza: «Migliaia di bambini sono oggi privi di assistenza:  l’Asl non ha consentito di procedere alla sostituzione precedentemente alla data della loro quiescenza e a oggi non ci sono in tutto il territorio cittadino pediatri con un numero di pazienti inferiore al massimale, e la situazione andrà a peggiorare nei prossimi mesi».

Qualche disponibilità c’è nell’hinterland. Ma si tratta  di medici che già lavorano su numeri oltre il limite e, comunque, non potrebbero assorbire tutti i bambini rimasti scoperti. 

«Avremo madri e neonati non assistiti nell’avvio dell’allattamento», spiega Andreozzi, «bambini con malattie croniche che non avranno le ricette per i farmaci, visite annuali (fondamentali per la prevenzione e la verifica del corretto sviluppo dei bambini) che salteranno,bambini che non potranno rientrare a scuola dopo una malattia perché nessuno farà loro un certificato».

Si rischia il caos, insomma. Per questo il centrosinistra chiede al sindaco Paolo Truzzu  di «intervenire con la Asl  di Cagliari e la Regione per trovare una soluzione».

(Unioneonline/E.Fr.) 

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