A Cagliari il bastione di Santa Caterina è pronto a “rifarsi il look”. Il sito, dopo anni di abbandono, si prepara a una nuova vita dopo l’ok della Giunta municipale al nuovo progetto di sistemazione e alla valorizzazione museale degli scavi archeologici circostanti. Per il sindaco Paolo Truzzu si tratta di un «ambizioso intervento che segna un passo importante nella conservazione del patrimonio storico della città e renderlo accessibile ai cittadini e ai turisti». Così «Cagliari antica sarà viva per le generazioni future».

In calendario sono ora previsti diversi interventi che trasformeranno il volto del bastione. Uno tra i più significativi è la ricostituzione del piano della terrazza del “bastioncino”, che sarà interamente ripavimentato in granito grigio fiammato, in sintonia con l'ambiente circostante, seguendo l'esempio della terrazza Umberto I. Verrà anche creato un grande solaio sospeso sugli scavi archeologici, senza appoggi all'interno delle rovine: la struttura consentirà ai visitatori di esplorare il luogo in sicurezza. 

L'accesso agli scavi sarà possibile tramite due varchi sulla parete laterale del Bastione, dal lato del Palazzo Boyl. Il varco situato sulla sommità della scalinata condurrà a una struttura sospesa sopra lo scavo, dalla quale si potranno ammirare i resti delle costruzioni medievali e le tombe. Il secondo varco, posto più in basso, consentirà l'accesso all'ipogeo attraverso l'originaria scala romana intagliata nella roccia. Questo ipogeo, originariamente una cisterna punica di grandi dimensioni, è stato riadattato nel corso dei secoli, includendo l'aggiunta di due nuovi vani laterali e l'annessione di una piccola cisterna. Lo spazio assumeva un ruolo templare e religioso in epoca romana e medievale. Per preservare le pavimentazioni in opus signinum del sito inferiore, verrà realizzata una passerella sopraelevata che permetterà ai visitatori di osservare le delicate strutture senza danneggiarle. Entusiasta anche l’assessora ai Lavori pubblici Gabriella Deidda, secondo cui «la sinergia tra il nuovo design architettonico e la conservazione del nostro patrimonio archeologico è un esempio di eccellenza nel settore della riqualificazione urbana».

Il progetto però rappresenta una variante rispetto a quello originariamente proposto, incluso nei 6 sottoprogetti per il complessivo recupero del Bastione di Saint Remy. Come spiega il primo cittadino «è previsto un incremento della spesa originaria, pari a 500.000 euro, necessario per far fronte all'aumento dei costi dei materiali edilizi, resi più onerosi dalla situazione post-Covid, e per la realizzazione delle nuove soluzioni architettoniche rese necessarie dai ritrovamenti archeologici emersi durante i lavori».

(Unioneonline/v.f.)

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