Una latrina a cielo aperto, un wc in piena regola per i frequentatori della vicina piazza del Carmine. In via Sassari, a Cagliari, una nicchia da un metro quadro circa, ricavata per posizionare impianti tecnologici tra i pannelli poggiati alla base dello storico palazzo Pizzorno-Binaghi, è diventata un ricettacolo di feci umane e urine.

La denuncia arriva dai consiglieri comunali Marcello Polastri e Loredana Lai, che hanno presentato un’interrogazione per porre rimedio: «Lo spazio», spiegano, «potrebbe essere facilmente chiuso con un pannello, ad esempio di legno o altro materiale, creando dunque una porta apri-chiudi (se dotata di apposite cerniere e serrature) a fronte di una cifra irrisoria, forse di gran lunga meno costosa dei lavaggi necessari, a spese dei contribuenti, per pulire il reiterato inconveniente igienico sanitario oggetto della presente interrogazione».

Dalla nicchia, infatti, si solleverebbe spesso un odore insopportabile, offrendo un panorma indecente proprio in pieno centro città. «Oltretutto», specificano i consiglieri, «essendo il suddetto pubblico palazzo un cantiere di lavoro, lo scempio avviene tra le immagini di Sant’Efisio, che dovrebbero “addolcire” la vista del medesimo. Tuttavia anziché valorizzare l’immagine di Sant’Efisio e di Cagliari, salta agli occhi il suddetto “spettacolo” deplorevole e assurdo, come tale, intollerabile».

(Unioneonline/L.Ne.)

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