Ha un tumore. Per questo il 14 novembre ha presentato domanda per la pensione d’invalidità e l’accompagnamento della legge 104.  La risposta è stata scritta in fretta: porta la data del 30 dello stesso mese. L’Inps, in quel documento,  le comunicava di aver  fissato la visita medica per l’accertamento del possesso dei requisiti sanitari al 7 dicembre. Problema: la raccomandata è stata recapitata il 17. 

Vittima della malaburocrazia è una paziente oncologica di Cagliari,  residente a Pirri, che teme di perdere il diritto a ricevere quanto le spetta a causa di ritardi per i quali non ha nessuna colpa. 

Quando ha ricevuto la missiva per la convocazione è rimasta quasi stupita: dalla presentazione della domanda di invalidità civile era passato “solo” un mese. Ma all’apertura ha trovato la brutta sorpresa: l’appuntamento alla Cittadella della salute con il medico legale della Asl era stato sì calendarizzato, ma la data era passata da dieci giorni. 

Ha subito provato a mettersi in contatto con l’Inps, per comunicare il disguido: «Ho chiamato il call center, numerose volte, ma chiudono senza dare risposta», denuncia la donna, che preferisce rimanere nell’anominato per via delle sue condizioni di salute.

La possibilità di fissare un secondo appuntamento è concessa. Ma la lettera è chiara. C’è scritto: “La sua assenza all’eventuale secondo invito a visita sarà considerata a tutti gli effetti come una rinuncia alla domanda”. Quindi verrebbe abbandonata a se stessa. Ed è ciò che teme. 

Enrico Fresu

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